La cosa che più stupisce di questo disco è l’eccellente produzione. Secca, dinamica e assolutamente potente. Un suono davvero cristallino che accentua all’ennesima potenza l’impatto devastante e assoluto di questa perla chiamata “
Body Fusion Limit”. Non diresti mai che questo è il primo disco di una band né oseresti pensare che sono italiani. La cosa sconvolgente è che questo disco è stato pubblicato nel ’97 e raccoglie materiale iniziato a mettere insieme sin dal ’94.
Basterebbe questo per far gridare al miracolo. Ragazzi qua non siamo di fronte al solito gruppo clone, i
Flash Terrorist possono essere benissimamente considerati come facenti parte della prima ondata di metal moderno e tecnologico.
Ma come suonano i
Flash Terrorist?
Immaginate i
Fear Factory di “
Soul Of A New Machine” che vengono ricombinati geneticamente con quelli di “
Demanufacture” e ai quali viene iniettato il D.N.A. degli
Strapping Young Lad di “
City”. A ciò aggiungete una precisione esecutiva marcia e ossessiva degna dei
Meshuggah e la carica thrashy di “
The More Things Change“ dei
Machine Head. Signori vi assicuro che l’assalto sonoro è veramente totalizzante! Sconvolgente è anche l’uso delle macchine e della tecnologia. Un uso consapevole e maturo tale da piegare la tecnologia alla volontà umana e indirizzarla per fini distruttivi. La tecnologia non è mai stata dominata dall’uomo in modo così assoluto. Suoni cyber e industriali sui quali si snodano tematiche aliene e malate, futuristiche e post-nucleari. Altra colpo di genio è l’uso della voce su questo disco. La voce non si staglia sui suoni ma si confonde con essi. La voce viene utilizzata come uno strumento al pari degli altri. Geniali!!! Non un punto debole in questo disco. Abbiate il coraggio di ascoltare i tre minuti finali della title-track, tre minuti di suoni industriali ripetuti ossessivamente, ipnotici e claustrofobici, quasi psichedelici. Ascoltate l’orientaleggiante, nell’intro, “
Narcos”. Stacchi dissonanti e schizoidicissimi cambi di ritmo, rallentamenti improvvisi ed esplosioni disumane di rabbia ed odio. Non solo ritmica, ma anche dei soli degni di nota come in “
Shothead”.
Un disco, un’esperienza. Thrash, Death, Noise, Industrial e chi più ne ha più ne metta fusi sapientemente.In dieci tracce i
Flash Terrorist sanno trascinare l’ascoltatore nell’estremo. Oggi come quattro anni fa e come tra quattro anni questo disco rappresenta una perla e il rimpianto è davvero fortissimo per quello che sarebbero potuti essere attualmente se non fossero stati così sfortunati. Oggi i
Flash Terrorist spazzerebbero via chiunque,
Fear Factory compresi, figuriamoci la scena italiana infestata di cloni. Speriamo che a qualche label seria venga in mente di dare una nuova possibilità a questi ragazzi e magari di ristampare questo capolavoro affinché tutti ne possano godere la suprema bellezza e qualità.
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