4Arm - Submission for Liberty

Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2012
Durata:non disponibile
Etichetta:Rising Records

Tracklist

  1. SINN MACHT FREI
  2. WHILE I LAY AWAKE
  3. RAISE A FIST
  4. SUBMISSION FOR LIBERTY
  5. THE OPPRESSED
  6. I WILL NOT BOW
  7. TAKEN DOWN
  8. MY FATHER'S EYES
  9. THE WARNING
  10. BLOOD OF MARTYRS

Line up

  • Danny Tomb: Vocals, Guitars
  • Andy Hinterreiter: Bass
  • Michael Vafiotis: Drums
  • Johnny Glovasa: Guitars

Voto medio utenti

In Australia non ci abitano solo serpenti velenosissimi, squali o meduse mortali, ci sono anche parecchie band in ambito rock/metal.
I più conosciuti sono naturalmente gli Ac/Dc, ma anche in ambito thrash sono apparse valide realtà come i Mortal Sin, gli Hobbs Angel Of Death o i Destroyer 666 in ambito più estremo.

Mai mi ero imbattuto nei 4Arm, direttamente da Melbourne con furore e arrivati con "Submission For Liberty" alla terza fatica discografica.
La loro proposta è un classico ibrido di matrice anglosassone della prima decade del nuovo millennio, ovvero un incontro tra il riffing thrash metal più classico ed alcune atmosfere alternative/groove molto più moderne.
Il mínimo comune denominatore manco a dirlo sono gli Slayer. Non so se la cosa sia voluta o meno ma la somiglianza tra i vocalizzi di Danny Tomb e quelli dell'ultimo Tom Araya è una delle prime cose che si riscontrano durante l'ascolto di "SFL".
Non si tratta però dell'unica similitudine tra i 4 canguri e la premiata ditta King & co. Ascoltate le melodie sinistre del mid-tempo "The Oppressed", sicuramente un gran bel brano, a mio avviso il migliore del lotto.
Oppure le accelerazioni improvvise di "I Will Not Bow" potrebbero sicuramente piacervi se avete apprezzato "Diabolus in Musica" o "World Painted Blood".
Anche perché quando la band prova a fare altro, fatica a non sparare colpi a vuoto! Se si esclude la ritmata e vagamente panteriana "My Father's Eyes", il resto risulta parecchio prolisso e inconcludente. Ascoltate l'intro e l'opener e se riuscite ad arrivare svegli in fondo fatemi risapere.
Anche se la peggiore in assoluto rimane "Blood Of Martyr", parecchi minuti di nulla, copiati malamente dalla porcheria nera dei Metallica, vocals fastidiose comprese.
E' un peccato perché la precedente "The Warning" e il suo riffing violento e spaccaossa aveva fatto risalire il valore delle azioni del combo oceanico.
Cari 4Arm, quando provate a fare gli Slayer post-Season In The Abyss i risultati non sono malvagi, ma al momento noto parecchi cali di tensione e non posso darvi più della sufficienza.
Recensione a cura di Filippo Belli

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