L'idea che un gruppo metal, per di più appartenente all'ala estrema del settore, possa provenire dal paradiso naturale delle Maldive è alquanto bizzarra ed è una considerazione che anche la Season of Mist avrà fatto nel momento di porre sotto contratto i
Nothnegal.
Al di là della provenienza "esotica", c'è comunque da sottolineare che la proposta del gruppo non è affatto male e, pur non brillando di originalità, riesce comunque a dimostrarsi interessante.
"Decadence", che segue l'EP autoprodotto del 2009
"Antidote of Realism", è un buon esempio di melodic death metal di stampo scandinavo, finlandese per la precisione, e mette sul piatto una manciata di brani in cui sono le eleganti tastiere del finlandese
Marco Sneck (Kalmah e Poisonblack) le vere protagoniste, mentre la sezione chitarristica si accontenta di sviluppare intrecci che predilogono l'impatto alla velocità.
Il risultato è un suono compatto ed abbastanza oscuro, per certi versi vicino a gruppi come i
Northern, che viene penalizzato, a mio avviso, da una prestazione vocale poco incisiva perchè poco dinamica.
Sia i pezzi con voce distorta, i primi sei, che quelli con voce pulita, gli ultimi due, infatti, scorrono piacevolmente dal lato strumentale, anche in virtù di una sezione ritmica molto precisa ed efficace, ma lasciano una sensazione di fastidio da quello vocale.
In fin dei conti si tratta di un problema marginale perchè risolvibile, e se i nostri sapranno porvi rimedio avremo sicuramente prodotti migliori.
Per adesso promossi con riserva.
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