Copertina 8

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2012
Durata:64 min.
Etichetta:Scarlet
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. STEEL MAKER
  2. IN SEARCH OF KALEDON
  3. DESERT LAND OF WARRIORS
  4. THE NEW KINGDOM
  5. A FROZEN DAWN
  6. MIGHTY SON OF THE GREAT LORD
  7. GREAT NIGHT IN THE LAND
  8. CLASH OF THE TITANS
  9. NEW KING OF KALEDON
  10. THE END OF THE GREEN POWER
  11. THE GOD BEYOND THE MAN
  12. SURPRISE IMPACT
  13. DEMONS AWAY

Line up

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Dopo la ragguardevole quota di sei album da studio giunge per i capitolini Kaledon il momento del greatest hits, una sorta di suggello momentaneo per una carriera che finalmente sembra aver trovato dei buoni sbocchi dopo tanti anni di gavetta e di ingiuste avversioni da parte di una critica sempre troppo radical chic e sempre poco attenta a quel che è più importante, ovvero la musica.

Una nuova dimensione, conferita dall'ugola d'acciaio del "nuovo" bravissimo singer Marco Palazzi, una collaborazione stabile con Giuseppe Orlando degli Outer Sound Studios che conferisce un ottimo sound ai nostri, un contratto con la Scarlet Records: di buon power metal i Kaledon ne hanno sfornato sin dall'inizio (da quel lontano demo "Spirit of the Dragon" del 1999 che si tradusse poi nel 2002 nel primo capitolo della "Legend of the Forgotten Reign - Chapter 1: The Destruction") ma indubbiamente sono migliorate tante cose, in primis la qualità e la maturità dei brani e l'abilità tecnica dei nostri, tanto che oggi i Kaledon suscitano ancora ilarità perchè siamo nel paese del gossip e dell'apparenza, perchè se fossero svedesi o tedeschi a quest'ora più o meno tutti i sostenitori del genere ne tesserebbero le lodi.

Passando a questo "Mightiest Hits", in cui appare per l'ultima volta alle pelli David Folchitto sostituito pochi giorni fa da Luca Marini ex-Enemynside, è costituito da dodici brani scelti dalla band come i più significativi della loro carriera, più un inedito posto in apertura a titolo "Steel Maker" (di cui potete vedere il meraviglioso video in calce alla recensione), ovviamente risuonati e riregistrati con la nuova formazione: tutto molto bello, anche perchè c'era un po' di curiosità su come Palazzi avrebbe reinterpretato i brani cantati originariamente da Claudio Conti, singer dei primi quattro dischi, che sebbene sgraziato e non a suo agio nella pronuncia, è rimasto nel cuore ai fan della prima ora come il sottoscritto.

Ed è un piacere "riascoltare" brani storici come "Mighty Son of the Great Lord", "Great Night in the Land" (una delle migliori della loro discografia) o la storica "In Search of Kaledon" in questa nuova veste, dove oltre al cambio di voce ci viene presentata una produzione assolutamente eccellente, al pari di arrangiamenti più curati, e bisogna ammettere che il risultato è incredibilmente entusiasmante, ed i vecchi cavalli di battaglia come "Clash of the Titans", "Desert Land of Warriors" ne escono assolutamente esaltati ed a volte, come nel caso dell'epica e drammatica "A Frozen Dawn" anche decisamente migliorati.
Discorso a parte per la celeberrima "The New Kingdom", famosa sul web sia per il video originale che per il "remix" effettuato a mo' di parodia...beh, credetemi, non riesco a decidere quale versione preferisco, adorando sia il vecchio imperfetto Conti che il nuovo Palazzi con, obiettivamente, un risultato decisamente più professionale. Tant'è, adesso ci sono due versioni per un brano fantastico, entrambe alfiere del power metal più brillante e furoreggiante che esista.

Gli ultimi due dischi con Palazzi alla voce vengono qui rappresentati dagli ultimi quattro brani inseriti, con le note "Surprise Impact" e "The God Beyond the Man", mentre tutti gli altri slot sono occupati da canzoni del passato..però...c'è un però!

Da estimatore dei Kaledon della prima ora trovo davvero deludente non aver trovato nella tracklist dei pezzi che a mio avviso hanno fatto e fanno tuttora la storia della band, come "Thunder in the Sky", "Inexorable Light" e specialmente "Voltures in the Air" ed "Eyes of Fire" che, a parere di chi scrive, sono le composizioni top mai scritte dai Kaledon, senza contare le vecchissime "God Says Yes" o "Spirit of the Dragon" che però probabilmente, tralasciando il fattore affettivo, non sono a livello qualitativo adeguato ai nuovi canoni della band: magari si potevano effettuare un paio di tagli al nuovo materiale e lasciare fuori "New King of Kaledon" per inserire dei brani indimenticabili...un gran peccato!

Detto questo "Mightiest Hits" è davvero un bel lavoro, che toglie tante curiosità sulla resa dei pezzi vecchi col cantante nuovo e che ci consegna una univoca risposta positiva: assolutamente da avere per tutti gli estimatori già acquisiti della band, magari un punto di partenza assolutamente valido sotto ogni aspetto per tutti gli altri.

Ancora complimenti ai Kaledon, eccelsa e sempre troppo sottovalutata realtà odierna del power metal tricolore, e non solo.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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Inserito il 25 mag 2012 alle 12:14

Vivo sodomizzato da un pelato ed un lazialeeee

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