I canadesi
Towards Darkness giungono al secondo disco dopo “
Solemn” del 2007. In realtà la band esisteva già col nome
The Mass, con il quale aveva pubblicato un disco, dovendo poi cambiare nome per una questione di omonimia.
Il nuovo “
Barren” si compone di quattro pezzi per un totale di 55 minuti.
È difficile dare una connotazione precisa al sound della band, questo perché la stessa gioca a confondere, definendosi come il punto di incontro tra il funeral doom finnico di
Unholy,
Thergothon,
Skepticism e
Shape Of Despair, e il postcore dei
Neurosis.
Il sound della band è sì funereo, nel senso che è lento e marcio, ma ci mette un po’ a carburare. Il primo pezzo, “
The Arrival”, ruba le tastiere agli
Shape Of Despair, ma non scende nel baratro della disperazione sonora, anzi, essendo piuttosto arioso e magniloquente.
Bisogna aspettare la metà della successiva “
Avenues Of Manipulation” per avere apocalisse e desolazione, e anche qualche dissonanza per giustificare l’accostamento ai
Neurosis (accostamento oltremodo forzoso a dir la verità).
Ciò che si può imputare, come principale difetto, ai
Towards Darkness, è la mancanza degli stilemi classici del genere. Voglio dire, se avessero messo un po’ da parte la balzana idea di scimmiottare i
Neurosis, e avessero rallentato e reso più oscuro il loro sound, avrebbero sicuramente realizzato un prodotto migliore dal punto di vista degli obiettivi prefissati.
L’impressione è che la band nell’incertezza sulla direzione da intraprendere si sia persa per strada.
Alcune volte si intuisce l’incapacità della band di creare il sound voluto e sperato. Faccio riferimento alle parti strumentali in cui arpeggi di chitarra acustica e tastiere vorrebbero creare atmosfere desolate e desolanti. La band ci prova, ma gli
Shape Of Despair o i
Tyranny sono lontani anni luce. Senza contare la mancanza di cattiveria nelle parti più dure.
Per citare gli immensi
Type O Negative, la band dovrebbe essere ancora più “
slow, deep and hard”.
Non tutto è male, questo è chiaro, le aperture di chitarra supportate dalle tastiere rimettono un po’ le cose a posto.
In definitiva questo “
Barren” pur mostrando alcune qualità della band non colpisce il segno, e i nomi citati sono ancora mete lontane per i
Towards Darkness.
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