Trovare una pecca qualsiasi in questa nuova release di Lana Lane, una delle migliori voci femminili in circolazione, é davvero arduo. L´unico rimpianto é che le canzoni non siano creazioni originali della vocalist americana e del suo collega/compagno Erik Norlander. La Lane non é nuova ad esperimenti di questo tipo: collezioni di ballads e aggiunta di covers nelle scalette delle sue apparizioni live sono episodi a cui i suoi fans sono da tempo abituati. La scelta dei brani che appaiono in questo "Covers Collection" si rivela piuttosto fortunata e resuscita classici e non di un arco temporale compreso tra il 1972 e il 1993. Massima cura anche per la line-up che annovera talenti del calibro di Gregg Bissonette, Nick D´Virgilio e Arjen Lucassen. La produzione é opera dell'onnipresente Norlander che con grande maestria riesce a dare il giusto rilevo alla voce così come ad ogni singolo strumento ed il risultato é, ancora una volta, impeccabile. Due grandi classici aprono l´album, "The Wall" dei Kansas e "Kashmir", dei Led Zeppelin. Lane e soci rimangono piuttosto fedeli agli originali, soprattutto per quanto riguarda Kashmir, mentre per la magistrale "The Wall" si limitano a sostituire il violino dei Kansas con la viola della Novog. "Soaring", originariamente degli Aviary, è un autentico gioiello. Un pezzo soft eseguito con grande stile in cui voce e tastiere si rincorrono e si completano. La Lane regala al pezzo un tocco di classe cantando con una grande dolcezza. Il ritmo aumenta con "Hold Your Head Up" (Argent), e la magica atmosfera degli anni ´70 rivive appieno anche grazie all'assolo di organo, in versione più corta rispetto all'originale. Segue "Innocence", curiosa scelta dal repertorio degli Enuff ´Z Nuff qui eseguita in chiave Beatles. I toni pacati di questa ballad si adattano bene al resto dell'album tanto da non far sentire alcuno stacco tra gli oldies che la precedono e la seguiranno. L´ugola di Lana Lane da una grandissima prova in questa grandiosa versione di "I´ll See You In My Dreams" dei Giant. Gli acuti della vocalist sono sostenuti dalle tastiere di Norlander e impreziositi da un bel vibrato di chitarre che sorregge tutto il pezzo. "Don´t Try So Hard", presa in prestito dai Queen, è piuttosto piatta, senza mordente. Unico merito riconoscibile è l´aver scelto tra l´infinito repertorio di May e soci un pezzo poco sfruttato. Stessa sorte per "Northern Lights" dei TNT dove gli acuti della Lane si spingono un po' troppo oltre e l´unica attrattiva è, ancora una volta, la tastiera imponente di Norlander. Molto personale la rivisitazione di "Still Loving You" degli Scorpions. Non deve essere stato facile per Lana Lane avere a che fare con un testo concepito per Klaus Meine, ed il suo grande merito é proprio il non aver cercato di imitare la band tedesca ed essersi cimentata invece in una interpretazione differente. Molto riuscita la sostituzione di alcune parti di chitarra con la viola, rende il pezzo molto suggestivo. Chiudono in bellezza "Weep In Silence" degli Uriah Heep e "Stargazer" dei Rainbow, entrambi perfetti nell'esecuzione.
Questo "Covers Collection" non fa che confermare le abilità canore di Lana Lane che interpreta senza problemi testi scritti per voci maschili. Lei e i musicisti che la accompagnano hanno talento e classe da vendere: per questo motivo i loro fans aspettano trepidanti un album con materiale inedito!
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