Demonocracy è il terzo album in studio per i Job For A Cowboy. Rispetto alla formazione del precedente Ruination ci sono da riscontrare delle novità. Difatti già dal 2011 prima di entrare in studio per la registrazione dell’Ep Gloom, il bassista Brent Riggs ed il chitarrista Bobby Thomson hanno lasciato il gruppo.. A sostituirli sono subentrati
Tony Sannicandro alla chitarra e
Nick Schendzielos dai Cephalic Carnege al basso.
Ad ulteriore conferma dell’abbandono della matrice più metal-core degli esordi, questo nuovo disco punta con coerenza e decisione su un death metal di stampo americano. Pochi orpelli, pochi fronzoli. Canzoni spaccaossa e dirette che fanno per gruppo di Glandale (Arizona), un ritorno con i fiocchi sul mercato discografico. Provare per credere con il trittico iniziale formato da
Children of Defeit,
Nourishment Through Bllodshed ed
Imperium Wolves. Canzoni assimilabili, produzione cristallina e la tecnica dei quattro musicisti mai fine a se stessa e decisamente di alto livello proseguono il sisma sonoro per tutto il disco, senza tirare mai il fiato fino all’ultima canzone. Difatti solo nell’ultimo pezzo del disco
Tarnished Gluttony si rallentano i ritmi, ma non la pesantezza della musica dei cinque cowboys. Come già riscontrato nei loro precedenti album non scriveranno la storia del death metal di questa decade, ma sicuramente trovare un gruppo che in questi anni riesce a scrivere tre buoni album come hanno fatto i Job For A cowboy diventa sfortunatamente a mio avviso sempre più difficile.
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