Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2012
Durata:24 min.
Etichetta:Dysfunction Productions

Tracklist

  1. OUT OF FLOW
  2. TODAY
  3. LOVE IS A BLOW
  4. ANOTHER DAY
  5. NOWHERE
  6. JUST FEEL
  7. U BURN
  8. WHAT IS TRUE

Line up

  • Landrea: vocals
  • Trappo: bass
  • Ricky: guitar
  • Davide: drums

Voto medio utenti

A Crime Called… band italiana dedita a un hard rock sì all’italiana ma a dire la verità c’è molto di americano, molto dello stile americano caratterizzato da chitarroni sullo sfondo e da una batteria accelerata, un mix tra influenze derivanti dal punk rock (contemporaneo) e qualche punta hardcore; si presentano affermando quanto la catalogazione degli stili musicali possa essere a volte riduttiva e in un certo senso questo loro lavoro dà loro ragione.
Beyond these days, che sarà disponibile solo in digitale, è quasi un album di sfogo, di protesta che punta a trasmettere un messaggio ben preciso: “godetevi la vita gente!” Già il nome la dice tutta, scelta forse dettata dal periodo storico che stiamo attraversando e comunque in linea con lo stile musicale a cui appartengono. Tutto ciò è avvalorato dai titoli scelti per la tracklist e scendendo più nei dettagli anche dai testi. Risultato? Disco impegnato senza cadere nella retorica e ben lontano dalla banalità in cui si rischia di sprofondare puntando su determinate scelte.
Distante da sonorità heavy e altrettanto dal pop-rock spicciolo che potete tranquillamente ascoltare in radio o in tv; anche se a onor del vero manca un vero pezzo “di sfondamento” non mi dispiacerebbe (e neanche mi stupirebbe) vista comunque la facile fruibilità adatta anche a un pubblico non troppo puntiglioso, sentirli appunto girare su questa o quella tv -non facciamo nomi per carità- che invece pensano bene (no, pensano male!) di trasmettere certa robaccia… ma questa è un’altra storia. Torniamo a noi.
Come detto in precedenza, bei riffoni anche se molto semplificati, ritmica dai regimi variabili e voce dal timbro pacato, senza troppi tecnicismi.
Per citare qualche traccia, all’avvio troviamo “Out of flow” pezzo deciso molto personale che ha un buon impatto, ben elaborato e con un bell’assolo, in netta contrapposizione con la conclusione riflessiva di “What is True”. In mezzo, tra calma, rabbia e sentimento, troverete i brani che vanno a riempire questo gap.
Peccato solo non abbiano avuto la voglia di sbilanciarsi ulteriormente, mettendo a freno in molti frangenti l’espressività e il carattere che sono riusciti a esprimere in svariati momenti dell’album.
Un disco che riesce a incuriosire e che vale bene un ascolto!
Recensione a cura di Salvatore Sanzio

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