Dalla Finlandia giungono gli
Haterial, nuova band ingaggiata dalla Wormholedeath Records e dedita ad un thrash/death melodico e d’assalto sulla scia di quello già a suo tempo reinventato da Soilwork ed In Flames. In Flames prima maniera si intende e non l’amorfo combo dei nostri giorni che pur non facendo metal continua a sfruttarne i contatti.
L’energia profusa dal quartetto durante la riproduzione di “Twisted verses” non è da mettere in discussione e la band di Oulu mostra un discreto amalgama e i suoi componenti marciano compatti nella stessa direzione.
Quello che non funziona è il senso di deja-vu che pervade il cd in tutti i suoi quarantatre minuti di durata. Ci sono la batteria rutilante, la voce dilaniata, i riff sincopati ed il basso sparato a mille come in tutti i cloni che da metà anni 90 hanno seguito la scia degli importanti acts svedesi del genere.
“Twisted verses” fa parte di quegli ascolti godibili la cui vita media sul lettore è estremamente bassa, pronto ad esser sostituito sull’ipod appena si renderà disponibile qualcosa di più musicalmente eccitante.
Gli Haterial devono lavorare molto sotto la voce “personalità”, altrimenti il loro progetto rischierà di estinguersi rapidamente.
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