Una storia ancora in movimento che aspetta di essere raccontata quella di
Emily (M) Lazar aka
September. Melancholia (le cui origini risalgono al 2009), come del resto il progetto September Mourning stesso, è mirato a una realizzazione multimediale di cui questo album rappresenta il primo capitolo, sarà infatti seguito da una grafic novel curata da
Top Cow Comics (per intenderci i realizzatori di
The Darkness e
Witchblade), da alcuni episodi sul web nonché da uscite televisive grazie a una già intrapresa collaborazione con MTV Geek che ne curerà anche l’evoluzione; pare sia previsto un seguito di cui sono disponibili alcune preview già dall’anno scorso tre le quali
Children of FateInoltre durante lo scorso anno Melancholia è stato proposto sulle scene durante gli show di Marilyn Manson e già me la immagino la faccia di quello spilungone del reverendo al vederseli ronzare intorno!
Il plot di questa storia, dal sottotitolo
The Legend of the Skullfly, ruota intorno alle vicende dei Children of Fate e September, una ragazza che veste panni cybergoth intrappolata tra il mondo dei vivi e l’oltretomba, a cui è concesso in dono il potere di evocare la Morte a suo piacimento al fine “di mettere le cose a posto” (poi sta cosa qualcuno la spiega anche a me!) e quello che sentiamo nell’album è il lamento che rappresenta le emozioni che le procurano questa missione.
Una sorta di medium, un fumetto e un paio di video… dove l’ho già sentita questa cosa? forse
qui? Anche il nome mi rimanda a un'altra ragazza dalla presenza vittoriana (leggi Emily Autumn), ma la proposta per quanto per certi versi possa apparire simile in fondo è radicalmente differente.
Dal nome e dal tam-tam mediatico costruito sul web mi sarei aspettato qualcosa di veramente decadente e una
melancolie ispirata magari dal maligno bouquet di Baudelaire ma onestamente sarebbe stato chiedere troppo, troviamo invece un songwriting semplice, molto giovanile e con una nitida tendenza goth, costruito su tematiche sempre in voga nel settore come amore-destino-morte elaborate su uno sfondo rock mutevole che si fregia pian piano di contaminazioni heavy, thrash/groove, industrial, metalcore sino ad arrivare a un rischiosissimo scream che fa presa ma non sempre in un ambiente musicale reso molto denso e avvolgente da riff prepotenti, dell’elettronica e dai suoni aggiuntivi dei sintetizzatori.
Sonorità moderne e intraprendenti mediate da un’appassionata teatralità a sua volta caratterizzata da una voce melodica e drammatica capace di caldi lamenti come in
“Always” destinati a sfociare in seguito in uno scream avvelenato o in raptus impulsivi e violenti presenti ad esempio in
“Go for the Throat” o
“Love is War” sino ad arrivare alla conclusiva
“Seal Your Fate” che riesce a raccogliere gli elementi peculiari di questa formazione.
Una nota dolente la perdita di quota dovuta a espressioni dall'accento commerciale orientate alla annunciata proposta mainstream soprattutto in alcuni refrain che celano in parte quanto di buono ci sia nell’album rischiando a primo impatto di non concedergli di fare una buona impressione, cosa resa invece possibile dall’ottima produzione e dalla prestazione generale.
Disco non adatto a tutti ma che ha buone opportunità di successo tra i più giovani e tra gli amanti delle azzardate ibridazioni contemporanee.
Mentre aspettiamo i risvolti di questa operetta dark eccovi il trailer ufficiale.
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