Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2012
Durata:91 min.
Etichetta:Avantgarde Music

Tracklist

  1. SPOKEN IN VIBES OF COLDNESS
  2. NIGHTMARES AT DAWN
  3. REPRISAL
  4. DEGENERATE UPRISING
  5. PRISON OF MIRRORS 2007
  6. LOSING HAND/REDEMPTION
  7. PORTAL OF HATRED
  8. MERCILESS REFLECTION
  9. A NATIONAL ACROBAT (BLACK SABBATH COVER)
  10. SCREAMING AT FORGOTTEN FEARS 2007
  11. SOCIETY WANTS TO DIE
  12. HUMAN FLOTSAM
  13. ENTHRONED USELESSNESS
  14. SUICIDE IN DARK SERENITY 2004

Line up

  • Malefic: All Instruments

Voto medio utenti

Chi segue il depressive black metal sa che il progetto Xasthur, tra i massimi esponenti del genere, ha avuto termine nel 2010 per volere di Scott Conner, in arte Malefic, membro unico del gruppo americano.
A distanza di due anni dallo split, Malefic decide, tuttavia, di tornare sul mercato con questo "Nightmares at Dawn" che altro non è se non una raccolta di pezzi composti tra il 2004 e il 2009 e mai editi dal gruppo più una cover dei Black Sabbath ("A National Acrobat") e tre pezzi ri-registrati per l'occasione.
Difficile giudicare il senso di un'opera del genere: non credo ci siano dietro interessi commerciali visto il genere proposto e l'attitudine di Xasthur che è quanto di più lontano possa esserci dal concetto stesso di "vendibile", piuttosto mi piace pensare che Malefic abbia voluto donarci un ultimo testamento consegnandoci frammenti sparsi della sua opera che altrimenti sarebbero andati perduti.
La musica di Xasthur è disperazione allo stato puro, è angoscia, è dolore.
I pezzi di questa raccolta, per quanto acerbi e lontani dalle cose migliori prodotte dalla band, sono una ulteriore testimoninza di quanto detto poco più su.
Parliamo di brani dall'incedere lento ed angosciante, registrati in maniera molto grezza e dal fascino arcano che chiunque ami certi sonorità non potrà non amare. A rendere unici tutti gli intrecci musicali ci pensa, come sempre, lo scream lontano e animalesco del buon Conner che dona alla musica quel senso di isolamento che ti strozza la gola e ti gela l'animo giù nel profondo.
"Nightmares at Dawn" resta, è bene sottolinearlo, un insieme di quelle che definiremmo b-sides e quindi non è certamente un lavoro imprescindibile, ma tutti quelli che alla notizia dello scioglimento del gruppo non sono stati particolarmente felici troveranno qui un, temporaneo, sollievo.
A tutti gli altri consiglio, invece, di cercare gli album di Xasthur, soprattutto i primi, e di lasciarsi annientare dalla sua musica senza luce e senza speranza.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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