Appuntamento col capolavoro nuovamente rimandato per
Slash, che torna sul mercato solo con un disco largamente sufficiente, in cui un’ottima metà si affianca a brani francamente noiosi.
I pezzi da applausi sono secondo me otto: le veloci
One Last Thrill e
Hard & Fast, le intricate
Standing In The Sun e
Shots Fired, le ballad
Not For Me e
Far And Away, l’interlocutoria melodia di
Anastasia e la bella opener. Tutto il resto è davvero troppo poco interessante, ripetitivo, moscio e tira in lungo per niente un disco che altrimenti, per quanto mi riguarda, sarebbe stato quantomeno vicino all’8 in pagella.
Songwriting a parte, anche su altri aspetti ci sarebbe da discutere. Buona la produzione (che bello il suono di Slash!), un po’ sottotono il protagonista (niente di memorabile, chitarristicamente parlando) e, consentitemi, poco convincente
Myles Kennedy. Con la voce che si ritrova potrebbe fare qualsiasi cosa, è vero, ma mettersi a cazzeggiare fin troppo spesso scimmiottando Axl Rose non mi pare carino. Forse non è il singer più adatto per questo materiale, non lo so, ma pur nella assoluta perfezione tecnica qui qualcosa che non funziona c’è e si sente.
Durante i ripetuti ascolti, pensando agli ultimi anni di Slash e del suo amicone Axl, un po’ di nostalgia, lo ammetto, mi è venuta. Le buone idee, infatti, spesso sono saltate fuori (più al ricciolone che all’altro, ma poco importa): chissà come sarebbero potuti essere i Guns N’ Roses degli anni 2000. Potenzialmente, secondo me, avrebbero potuto sfornare altri ottimi dischi…chissà cosa ci siamo persi!
Sapendo di non poter rispondere in alcun modo a questa domanda, la chiudo qui: luci ed ombre per un album da cui mi sarei sinceramente aspettato qualcosina in più. Non credo possa durare più di tanto nello stereo, ma nemmeno si tratterebbe di soldi buttati al vento. I vecchi fan del chitarrista rimarranno per lo più indifferenti, mentre i più giovani, secondo me, potrebbero maggiormente apprezzare questo lavoro. Per quanto mi riguarda, salvo il salvabile e penso ai live: tutta un’altra cosa per Slash, per la resa delle canzoni, per la gloria del passato e anche per Kennedy.
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