Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2012
Durata:non disponibile
Etichetta:Arcane Witchcraft Coven
Distribuzione:Dark end

Tracklist

  1. DESCENT/ASCENT (II MOVEMENT)
  2. ÆINSOPH: FLASHFORWARD TO OBSCURITY
  3. DOOM: AND THEN DEATH SCYTHED
  4. SPIRITISM: THE FUNEREAL PASSAGE
  5. BEREAVEMENT – A MULTITUDE IN MARTYRIZED FLESH
  6. GRIEF: ALONG OUR DIVINE PATHWAY
  7. BLEAKNESS: OF SECRECY, HASTE AND SHATTERED CRYSTALS
  8. PEST: FIERCE MASSIVE SLAYING GRANDEUR
  9. DECREPITUDE: ONE LAST LAUGH BESIDE YOUR AGONIES
  10. DAWN: BLACK SUN RISES

Line up

  • Animae: Vocals
  • Nothingness: Lead Guitar
  • Ashes: Lead Guitar
  • Specter: Bass
  • Antarktika: Piano & Orchestra
  • Valentz: Drum & Backing Vocals

Voto medio utenti

Mi sono avvicinato a questo disco, che è il terzo lavoro per i nostrani Dark End, con molta curiosità avendo letto in giro per il web solo ed esclusivamente giudizi che andavano dal "molto buono" al "capolavoro".
Potete immaginare, dunque, la mia sorpresa quando ho premuto il tasto play del mio lettore e mi sono ritrovato di fronte ad una musica MOLTO derivativa, vista la sua estrema "vicinanza" alla proposta di gente come Dimmu Borgir e Cradle of Filth.

Saranno tutti impazziti i recensori delle varie webzine? Sono io che sono stanco di sentire symphonic black metal?

Con queste domande che mi ronzavano nel cervello mi sono messo di buona lena ad approfondire l'ascolto di "Grand Guignol Book I" e, piano piano, le mie impressioni negative sono andate modificandosi.
Intendiamoci, il gruppo prende davvero tanto dai nomi che vi ho citato prima, ma riesce a costruire pezzi arrangiati in modo magistrale, contorti, vari e oggettivamente belli.
La musica del gruppo di Reggio Emilia ha un taglio teatrale e magniloquente al quale si affianca un gusto tutto italico per l'occulto in grado di donare un fascino perverso ai pezzi che sono sempre lunghi e difficilmente assimilabili ai primi ascolti.

Tra velenose accelerazioni, tastiere ingombrantissime, vocalizzi che spaziano in lungo ed in largo lungo un ricco range espressivo, momenti epici e solenni (ICS Vortex docet), "stranezze" che arricchiscono il tutto con un taglio a volte avant-guardistico, alla Solefald, riff di chitarra vicini a certo death ed una indubbia preparazione dei musicisti coinvolti, il disco scorre via donando piacere.
Un piacere lascivo e tenebroso ovviamente.

"Grand Guignol Book I" è, dunque, un buon disco, migliore di tante schifezze esaltate a destra e a manca, ma non è il capolavoro di cui si dice, fermo restando che se il black metal potesse contare solo su artisti come i Dark End sarebbe un "posto" migliore in cui stare.

Chiudendo e dandovi appuntamento al prossimo episodio, vi consiglio di acquistare questo album, non scaricatelo altrimenti Satana vi infilerà l'adsl su per il vostro bel sedere!, e di godere di una musica varia e malata come le tonalità di nero che ammantano le notti autunnali.

Buon divertimento.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 26 set 2012 alle 16:03

Allora benvenuta.

Inserito il 26 set 2012 alle 13:11

capisco. Non è questo il caso comunque: è stata semplicemente la prima rece di un disco che ho in casa trovata nell'alto della homepage. Sono qui per restare! ^^

Inserito il 26 set 2012 alle 08:49

Diverse volte è capitato che utenti si siano iscritti solo per elogiare un gruppo che era stato recensito non bene. Parliamo SOLO di gruppi italiani. Purtroppo è un nostro malcostume e per questo ho detto che sei una utente "sospetta". Spero che frequenterai il nostro portale attivamente.

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