Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2004
Durata:39 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. BLADE
  2. MEMORIES TO DUST
  3. STAINED
  4. PRISONER IN ME
  5. SOLD
  6. HOLLOW MAN
  7. RHYTHM OF PAIN
  8. SHADOWSOUL
  9. VEIN (I BLEED)
  10. THE END

Line up

  • Jaakko Nylund: drums
  • Lauri Koskenniemi: guitars
  • Aleksi Sihvonen: vocals, guitars
  • Aleksi Virta: keyboards
  • Eki Nurmikari: bass

Voto medio utenti

La lezione impartita dai Children of Bodom continua a riscontrare successo nelle giovani band nordiche, e se già abbiamo esempi lampanti come i Norther, ora arrivano anche gli Imperanon, band finlandese formata da elementi giovanissimi che ha firmato un gustoso contratto con la Nuclear Blast al primo album. Analizzando l'aspetto tecnico di questo "Stained" non si può che rimanere sbalorditi dalla bravura del quintetto anche alla luce della loro giovane età (i ragazzi sono tutti nati tra l'84 e l'86, fatta eccezione del bassista) e dall'ottima produzione. Il punto rimane sempre quello: il songwriting! Presi singolarmente, i pezzi proposti sono davvero delle killer songs... se ci dimentichiamo un attimo chi sono i Children of Bodom, abbiamo di fronte un disco pazzesco! Ma se torniamo alla realtà, troviamo innumerevoli punti di contatto con la band di Alexi Lahio. E non bastano gli sporadici innesti di voce pulita e voce femminile a dare maggiore personalità al proprio sound. In ogni caso se chiuderete un occhio su questo punto, non potrete non accorgervi delle ottime potenzialità di questo "Stained". Pezzi come la opener "Blade" o la bellissima "Memories to Dust" non si faranno dimenticare facilmente così come i riff portanti della title track o di "Rhythm of Pain". Da notare anche la veloce "Shadowsouls" arricchita da una bella linea di voce femminile. Per non parlare della commerciale "Sold"...canzone fantastica della quale la band ha anche girato un video ad aprile. Insomma, abbiamo voluto marcare la loro somiglianza con i Children of Bodom in quanto fatto molto evidente, ma se vogliamo per un attimo perdonare agli Imperanon questa "pecca" allora avremo fra le mani un disco davvero valido e molto coinvolgente. Se amate il genere fatelo vostro!
Recensione a cura di Davide 'Damnagoras' Moras

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