Come per ogni genere musicale, ci sono band capaci di aprire strade nuove e fungere da modello per altre, che invece si limitano a rincorrere (o adirittura copiare). Parlando di metalcore, non vi è dubbio che gli
As I Lay Dying appartengano alla prima categoria, ed è il motivo per cui ogni uscita di
Tim Lambesis e soci ancora sono in grado di solleticare la mia curiosità. Inoltre è proprio in tempi di crisi che emerge prepotentemente il gap tra leaders e followers: "Awakened" non si differenzia in termini musicali dalle ultime produzioni degli As I Lay Dying e ripropone la formula collaudatissima che ha reso famoso il metalcore, una formula fatta di parti incazzate e di aperture melodiche (che a volte cozzano con l'anima più pesante degli AILD) e giocata sull'alternanza tra scream e clean vocals di
Josh Gilbert e
Tim Lambesis. Nulla che possa reinventare o dare nuova linfa vitale a un genere che pare ormai così autoreferenziale da non avere ancora una lunga prospettiva di vita, ma va dato atto al gruppo americano di essere ancora capace di scrivere buoni brani in grado di non suonare stantii, nonostante sia facilmente prevedibile dove andranno a parare. "Cauterize", "A Great Foundation", "Resilience", "Whispering Silence", "Overcome" o "Wasted Worlds" ripercorrono l'ABC del metalcore, ma dal punto di vista di chi quell'alfabeto ha contribuito a crearlo, e sottolineano la classe degli
As I Lay Dying, veri e propri leader del genere. A volte la ricerca delle parti più melodiche risulta un po' forzata e può annoiare, soprattutto per le clean vocals di Gilbert, ma in generale il meccanismo funziona bene.
"Awakened" non inventa nulla, non rilancia il genere, ma si segnala come una buona uscita di genere, anche se la longevità probabilmente non è il suo punto forte.
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