Una
nuova era... quella che si apre davanti ai
Cloudscape in occasione del loro quarto album, sia per una formazione che si ripresenta largamente rivoluzionata sia per delle soluzioni musicali
inaspettate che si vanno ad inserire nel tessuto musicale degli svedesi.
Certi passaggi in forte odore di Hard & Melodic Rock, si avvicendano qua e là con soluzioni più moderne (nel suono delle tastiere e per certi inserti vocali), provandosi a fondersi con i passati esercizi del gruppo in un territorio strettamente legato al Metal Progressive.
Nascono così dodici brani particolarmente compositi, che hanno i loro momenti migliori nell'incedere orientaleggiante di "Kingdom of Sand", nel bel tiro di una vivace e variegata "Seen It All Before" e dell'ancor più intraprendente "Voyager 9", vero highlight dell'album, e che si rivelano decisamente meno entusiasmanti nello scorrere fin troppo
educato e scontato di "Pull the Brake" o "Simplicity…Huh…" (entrambe sulla scia del Jorn Lande meno ispirato) ed i toni forzatamente powereggianti ed incattiviti su cui incespica "Your Desire".
Se è indiscutibile la bravura dei singoli musicisti, su tutti quella ribadita dal cantante Mike Andersson, non so invece quanto siano spontanee e soprattutto vincenti certe scelte, ed alla resa dei conti il risultato non mi pare - almeno per ora - nulla di che.
Well, it's a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
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