L’Effet C’Est Moi è il progetto solista di
Emanuele Buresta, musicista marchigiano che viene dalla città di
Giacomo Leopardi, ovvero Recanati. Il nome del progetto è preso da un concetto di
Nietzsche esplicitato in “
Al di là del bene e del male”, tuttavia, musicalmente, le radici del suono vanno spostate diversi secoli più addietro. Siamo di fronte a una musica che può ben essere definita come folk medievale, con l’utilizzo di strumenti antichi, anche se in alcuni frangenti, come ad esempio in “
Striges” o ne “
La Danza dei Fuochi”, vengono fuori divagazioni dark ambient suggestive oppure patterns percussivi marziali.
Canzoni come “
E Domani È San Giovanni” oppure la successiva “
La Porta Degli Uomini – Ianva Inferni” pur partendo da una base medievale hanno una struttura quasi barocca, articolata.
In effetti le coordinate stilistiche sono variegate e, per fortuna, non stridono nel loro amalgama, anzi. La musica di
L’Effet C’Est Moi suona al tempo stesso antica e moderna, ed è proprio un bel risultato.
È difficile trovare punti di riferimento e paragoni, però di sicuro l’ascolto di questo “
Il Sole A Mezzanotte” non lascia indifferenti, e c’è pane per tutti i denti, anche grazie al cantato, sia femminile che maschile (a seconda delle canzoni) e agli arrangiamenti di Emanuele. Basta ascoltare “
Fors Fortvuna” o la title track per rendersi conto della cura che c’è dietro ogni singola canzone di questo disco.
È chiaro a chiunque che qui non solo non c’è l’ombra del metal, ma nemmeno di chitarroni elettrici o rullanti e grancasse in libera uscita.
Buttate via tutti i pregiudizi e lasciatevi trasportare dalla musica di
Emanuele Buresta. Le sorprese sono assicurate!
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