Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2004
Durata:36 min.
Etichetta:Rage Of Achilles
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. ANOTHER PACE
  2. DESTRUCTUTORIAL
  3. SOUL EVASION
  4. THE JOURNEY
  5. TSAVO - THE LAND OF SLAUGHTER
  6. TIME ZONE ZERO
  7. DISOWNED
  8. WORLD BEYOND
  9. JOIE DE VIVRE
  10. REDEEMER
  11. A NEW DAWN

Line up

  • Johan Klitkou: vocals
  • Marcus Edvardsson: guitars
  • Tommy Larsson: guitars
  • Nicklas Linnes: bass
  • Nils Fjellstrom: drums

Voto medio utenti

I Chastisement vengono dalla Svezia e suonano death/thrash. Con questo potrei aver detto tutto, visto che la Svezia sforna tonnellate di bands con queste caratteristiche, e per giunta tutte uguali. Sarebbe facile catalogare questo disco come la solita rottura di palle proveniente dalla solita band piena di clichè e mancanza di personalità. La verità è che però gli Chastisement un minimo di interesse lo destano, per tutta una serie di motivi che vi andrò ad elencare. Innanzitutto il tanto sbandierato death melodico, mai in questo caso può dirsi, oltre che melodico, anche vero e proprio death metal, ed il brutalissimo stacco iniziale di “Redeemer” ne è la prova lampante. La band sviluppa una notevole dose di brutalità e mid-tempos ricchi di groove e pesantezza. Non insiste in velocità scriteriate che generano solo chaos ma che alla fine fanno solo due palle così. Anche la parte è melodica è ben amalgamata con le parti più violente, e non ultimo il gusto melodico è vincente, è raffinato e non si limita solo a qualche assolo sparso qua e la. Pur essendo al debutto, la band mostra una buona maturità compositiva ed una bravura esecutiva non indifferente. Le vocals sono varie ed incisive. Certo ogni tanto il senso di deja-vù si fa sentire, ma non è così imponente come si potrebbe pensare, ed è per la maggior parte dovuto alla scelta di ritmiche più assimilabili al thrash metal, le quali sono standardizzate. Notevoli sono alcuni inserti acustici come “Journey” o l’inizio di “Joy De Vivre”, le quali hanno un mood folk nordico, e sono due delle tre strumentali presenti sul disco (la terza è la terremotante opener “Another Pace”).
In definitiva una manciata di canzoni che si lasciano ascoltare piacevolmente e che si mostrano una band sicuramente con delle qualità, le quali dovranno essere messe a frutto in un prossimo futuro con composizioni certamente più personali, ma forti delle qualità mostrate in questo discreto “Alleviation Of Pain”.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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