Diversi anni fa, oserei dire tanti, avevo sentito parlare di questi svedesi
Machinae Supremacy, una band che aveva aprioristicamente riscosso il mio apprezzamento umano e la mia empatia per aver fondato il cosiddetto "
SID Metal". Ora, alle persone normai tutto questo giustamente non dirà nulla, invece tutti i nerd come me cresciuti a suon di
Zzap! e poi
The Games Machine, oppure
C+VG (quanti miliardi ho speso per comprare tutte ste riviste per anni ed anni????), con figure mitiche come il
Pastore, le manine unte e pacioccose dei salsicciometiccio
Gaburri e tutti gli altri di cui adesso non ricordo i nomi a causa della mia arteriosclerosi galoppante (ce n'era pure uno in fissa coi
Manowar che veniva sistematicamente spernacchiato dai colleghi di redazione), sapranno benissimo che il SID non era altro che il meraviglioso chip dedicato al reparto sonoro del
Commodore 64 (e se non sapete cos'è il C64 siete immediatamente bannati da Metal.it, con l'invito a non tornarci mai più) che permetteva a questa meravigliosa macchina di comporre temi e musiche davvero incredibili per quel tempo, mentre tutt le altre macchine, anche le più performanti dell'epoca, Atari ST e Spectrum SX compresi (non parliamo proprio dei computer), facevano a malapena BIP BIIIIP con il loro merdoso speaker di sistema.
Tutto questo faceva sì che i giochi avessero delle vere e proprie, nonchè bellissime, colonne sonore, tutte con questo particolare sound che proveniva dal SID. A questo punto avrete già capito che i pazzi in questione usano il suddetto chip all'interno del loro power metal, rendendo il sound così retrò e tecnologico al tempo stesso, e gettando i malinconici come il Graz in lacrime in cantina a riprendere l'Amiga e rimontarlo in cameretta, tra un dischetto e l'altro di
Kick Off, Supercars, Alien Breed, Flashback, Another World, Sensible Soccer ed altri mille capolavori di quel tempo. Sì, ho anche il C64 con il registratore e tutto ma non so dove sia!
Si dice, e non stento a crederci avendo visto i numeri di download quotidiani, i contatti sui social network ecc ecc, che i Machinae Supremacy in patria siano dei veri e propri eroi che dopo un primo disco uscito per una label sconosciuta ed i seguenti due autoprodotti, sono riusciti ad approdare alla potente Spinefarm dal 2008 in poi con "
Overworld", "
A View from the End of the World" del 2010 ed infine questo "
Rise of a Digital Nation", che onestamente ci lascia un po' freddini.
Alla luce di questo ultimo lavoro non capiamo, non avendo ascoltato i precedenti, come i Machinae Supremacy possano riscuotere così tanto successo: o questo album rispetto agli altri è un vero e proprio flop oppure è tutto come al solito una grande cagata mediatica, giusto perchè fanno qualcosa di vagamente diverso.
Vagamente, poichè alla fine l'intromissione del SID è qui abbastanza limitato e si assiste ad un assai canonico power metal, a volte ispirato ma altre volte terribilmente fiacco e privo di brillantezza e spunto: attualmente è questo il problema di Gaz e soci, un songwriting troppo altalenante che presenta brani molto carini e gradevoli, con un buon senso della melodia tutto scandinavo ed ottimi assoli di chitarra, ad altri decisamente anonimi e che semplicemente non funzionano.
Per farla breve, se tutti i brani fossero stati come la titletrack questo "Rise of a Digital Nation" sarebbe stato un più che decente album di power metal con questo surplus del SID, sempre se amate un sound videogiocoso anni '80: così è un disco che raggiunge la sufficienza ma non riesce ad andare oltre e che ci sentiamo di consigliare solo alla combo "
amante del power metal + amante del retrogames", altrimenti potete passare oltre.
Ora scusate ma ha appena finito di caricare
Monkey Isla... Noooo
guru meditation, eccheccazz.....!!!