Devono essere dei dritti quelli della High Roller Records, etichetta tedesca che ha deciso di mettere sotto contratto i
Bunker 66. Balzati agli onori della cronaca per i riconoscimenti avuti da Mr. Fenriz nel suo “Band of the week” (che li hanno portati anche a suonare un paio di volte in terra norvegese), i siciliani arrivano, dopo un EP, un live ed uno split con i Barbarian, al full length. Cos’hanno di speciale i Bunker 66 rispetto alle altre miriadi di band che hanno cavalcato l’onda del thrash revival? La genuinità, secondo il mio modestissimo parere, e conoscendo la band anche di persona posso garantire che non si tratta solo di sensazioni uditive derivanti dall’ascolto dei loro lavori. D’altra parte suonando un thrash’n’roll scarno e diretto sulla scia degli immancabili Venom, Celtic Frost, Sodom, Motorhead e via dicendo, senza dimenticare i nostrani Bulldozer (non a caso tutti trii, come i siciliani), non potevano certo basarsi solo sulla propria musica, in quanto, pur differenziandosi in qualità rispetto a tante altre band che si rifanno a quel preciso periodo storico, stiamo in ogni caso parlando di un genere che lascia poco all’immaginazione e quindi agli elogi spropositati. Con testa e sound siamo fermi tra il 1984 e il 1986, basta ascoltare brani come “Night of the scream queen” o “Witch flights & sexy nights” o la opener “Overnight sacrifice” per rendersene conto… Tra i brani migliori e di maggior impatto, oltre quelli già citati, posso segnalare senz’altro la conclusiva e strumentale “The escape”, una vera mazzata tra capo e collo, o la veloce “Insitor”, mentre non mancano i canonici rallentamenti morbosi (“Still they lurk (in the shadows of war)”, né il pezzo più scanzonato (“Chubby love”). Poco altro da aggiungere… Fenriz c’ha visto lungo, dato che i Bunker 66 si distinguono realmente dalla massa informe di pseudo thrashers in giro per il globo, e pur non proponendo una singola nota che non risulti derivativa, riescono comunque a convincere grazie a una proposta che, a modo suo, risulta personale e ben definita. Mezz’ora scarsa di sana violenza vecchio stile. Non potevo chiedere di meglio…
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