C’è sempre un pizzico di nostalgia, nel parlare di formazioni che ti riportano a periodi e situazioni in qualche modo significative, ma molto indietro nel tempo. I Fil di Ferro sono una di queste. Già nei primissimi anni ’80 era una tra le più brave e professionali band dell’area torinese, noti per le energiche performance sul palco grazie al loro hard rock/proto-metal di ottima fattura. Inoltre si trattava di personaggi particolari, legati al mondo dei bikers quando da noi ben pochi erano al corrente di tali faccende. Li ricordo frequentatori della rustica birreria Monferrato a Caselle, che anch’io bazzicavo, con le Harley Davidson imponenti e cromate parcheggiate davanti al locale. Ed ovviamente rammento alcuni loro concerti, uno pare visto insieme ad un promettente sbarbatello rocker che poi si perse irrimediabilmente tra draghi, spadoni e cotillons (Ehilà… fai pure spiritoso!! n.d.Ermo.).
Nel 1986 uscì l’atteso album d’esordio “Hurricanes”, che fu grande successo locale. Da allora fino ad oggi i Fil di Ferro sono rimasti sempre in attività, pur con ampie pause, pubblicando altri tre full lenght, partecipando a compilation, realizzando un paio di raccolte, ma soprattutto suonando e risuonando dal vivo, il loro habitat naturale. Altro fatto che li ha caratterizzati è stata l’instabilità della line-up, una serie infinita di cambi e avvicendamenti che certo non è stata d’aiuto per la carriera.
Comunque, ad oltre trent’anni dalla nascita, il fondatore Michele De Rosa ha messo insieme un nuovo quartetto, ed ora pubblica una corposa compilation di vecchi successi e nuovi pezzi. Tra i primi, le fiammeggianti “Hurricanes”,”Shout”,”King of the night”, mentre tra i secondi che non sfigurano affatto, troviamo “Heroes in the rain”,”Lycan & vampires” e “Tantum aurora est”. Bello anche l’omaggio al prog italico con le cover di P.F.M e Banco, “Celebration” e “R.I.P.”.
Se c’è una risposta nostrana a quelle piccole band Usa che suonano per pura passione, esibendosi ovunque anche in cambio di una pizza ed un po’di birre, non può che essere questo. Antologia che ci riporta all’heavy rock sanguigno e diretto dei vari Saxon, primi Maiden, Tyger of Pan Tang, ecc, ma soprattutto di un gruppo che Torino ha sempre rispettato ed amato: Fil di Ferro.