Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2012
Durata:44 min.
Etichetta:SG Records

Tracklist

  1. PRAYERS OF THE INNOCENT
  2. READY TO FIGHT
  3. ONE MORE BREATH
  4. NOT IN YOUR HANDS
  5. WATERS OF SOLITUDE
  6. RAVING OF THE MOMENT
  7. FROM JOY TO AGONY
  8. BECOME VICTIM
  9. RUN AWAY (FROM THIS HATE)
  10. IMMUTABLE EVENT

Line up

  • Savino Fiorella: vocals
  • Alfredo Mameli: guitars, keyboards
  • Armando Casolino: guitars
  • Alessio Morella: bass, vocals
  • Marco Albanese: drums

Voto medio utenti

Ecco che finalmente i Subliminal Fear riescono a dare un seguito al loro album d'esordio, "Uncolored World Dying", risalente addirittura al 2007.
Da allora ad oggi sono cambiate diverse cose, tra cui almeno un paio di componenti e, infatti, su "One More Beat" scopriamo un nuovo chitarrista, Armando Casolino (per quanto abbia poi lasciato il gruppo), oltre all'inserimento in pianta stabile di Alfredo Mameli (che aveva preso parte, seppur parzialmente alle registrazioni di "Uncolored World Dying") e sopratutto un nuovo cantante, Savino Fiorella.

I Subliminal Fear non hanno però scordato le proprie radici, e non mi riferisco a quelle che li legano alla loro terra d'origine: la Puglia, ma a quelle che li avevano influenzati nei primi passi del loro percorso musicale e che erano già evidenti ai tempi del loro primo demo: lo Swedish Melodic Death Metal.
Che i Subliminal Fear affrontano con buona perizia ed anche con discreta personalità, che esprimono sopratutto con i frequenti e riusciti inserti di clean vocals e qualche accenno un po' più mainstream e vagamente modernista. E non è certo un caso che assieme a "Ready to Fight" (brano con un buon groove e pure qualche debito nei confronti degli ultimi In Flames), uno dei pezzi più riusciti dell'album sia proprio la conclusiva "Immutable Event", grazie al suo accattivante refrain e ad un approccio maggiormente scanzonato rispetto a quanto fatto sentire in precedenza.

Per il resto, nulla manca all'appello, chitarre affilate e con un gradevole tocco classico, una sezione ritmica che spinge e scandisce il tempo (per quanto la batteria non sia altrettanto ben supportata nella sua resa sonora) e soluzioni vocali sempre all'altezza.

Come già detto in passato e come mi trovo spesso a dover ripetere... nulla di nuovo ma nell'occasione proposto più che discretamente. E quando la cosa riesce ad una formazione italiana, c'è ancora più soddisfazione a ribadirlo.

Well, it's a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.