Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2003
Durata:60 min.
Etichetta:Think Tank Media
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. WHAT A WORLD
  2. SPIRIT OF THE GYPSY
  3. A WHITER SHADE OF PALE
  4. DECEMBER MOON
  5. I'LL BE SEEING YOU
  6. CARNIVALE (LET IT RAIN)
  7. CARRY ME HOME
  8. ILL WIND (YOU'RE BLOWIN' ME NO GOOD)
  9. CALIFORNIA DREAMIN'
  10. WINTER SONG
  11. TERMINUS PRO TEMPORE

Line up

  • Lana Lane: lead and backing vocals
  • Erick Norlander: keyboards, bass, guitars, backing vocals
  • Marc McCrite: guitars, backing vocals
  • Neil Citron: lead guitars
  • Peer Verschuren: lead and rhythm guitars
  • David Schiff: flute, oboe, saxophones
  • Gregg Bissonette: drums and percussions

Voto medio utenti

Lana Lane non può certo essere accusata di non essere prolifica: dopo aver pubblicato nel 2003 "Secrets Of Astrology", "Project Shangri-La" e "Covers Collection", e tra una data live e l'altra, il collaudato duo Lane/Norlander fa uscire "Winter Sessions", una sorta di concept che raccoglie brani originali e non con il comune tema dell'inverno. "Winter Sessions" sembra essere il proseguimento ideale per "Covers Collection" con il quale condivide un gusto non proprio hard rock ma melanconico/sensuale. Su undici brani quattro sono cover: "A Whiter Shade Of Pale" dei Procol Harum, "California dreamin'" dei Mamas And Papas, "I'll Be Seeing You" di Bing Crosby e Ill Wind (You're Blowing Me No Good) di Billie Holiday. Anche per questa release Lane e soci danno il meglio curando ogni dettaglio nei minimi particolari: voce e strumenti sfiorano la perfezione, ogni musicista dà prova di grande maestria e la produzione di taglio anni settanta a tratti orchestrale è impeccabile. Inoltre i fiati di David Schiff contribuiscono ad impreziosire quest'opera. Come già accennato, "Winter Sessions" rappresenta una svolta, probabilmente temporanea, rispetto al passato hard rock della Lane: qui atmosfere soft, quasi cupe, si accompagnano a episodi Jazz come "Ill Wind"e "I'll Be Seeing You" e a melodie da piano bar. Ancora una volta Lana Lane si muove a suo agio tra le liriche non sfigurando neppure a confronto con la grande Billie Holiday. Ben riuscita anche "California Dreamin'", mentre l'interpretazione di "A Whiter Shade Of Pale" risulta piuttosto lenta (a mio avviso la versione che ne fece Doro Pesch nell'album Force Majeure dell'89 era molto più interessante). Certo, per apprezzare appieno questo album bisogna non aspettarsi brani veloci, (l'unico moderatamente veloce e più energico rispetto al resto è "December Moon"), e abbandonarsi ai toni pacati e alle morbide note di queste composizioni invernali. Ideale da ascoltare davanti al camino accesso magari in montagna, possibilmente di sera, ma mai da soli: potreste intristirvi troppo!
Recensione a cura di Elena Mascaro

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