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It's the perfect soundtrack to a beer-infused Saturday night!" … forse sarebbe sufficiente la definizione di “Rock ‘n roll animal” formulata dallo stesso
Gene The Werewolf (ossia Jon Belan) per spiegare al “mondo” l’essenza di questo debutto (a livello internazionale ...), ma sebbene assai calzante non credo rappresenti fino in fondo la forza espressiva di cui è artefice il misconosciuto (finora) gruppo di Pittsburgh.
Assoluti sostenitori della gloriosa tradizione che vuole il connubio
rock n’ roll e intrattenimento una scelta tanto “naturale” quanto vincente, i nostri non potranno mai essere liquidati alla stregua d’inutili cloni dei campioni del passato e anche se è evidente la loro filiazione con AC/DC, Aerosmith, Poison, Kiss, Queen e Van Halen, è altresì da rilevare quanta “freschezza” e genuina seduzione ci sia in questi quaranta minuti di musica intrigante e familiare.
Parole che avrebbero potuto tranquillamente essere utilizzate per i brillanti esordi dei The Darkness e che oggi non starebbero
troppo male nemmeno se accostate alla
new-sensation Foxy Shazam (occhio al loro “The church of rock n’ roll” … magari ci sarà l’occasione di riparlarne …), sottolineando in questo modo anche la portata “commerciale” dell’opera, qualora si riuscissero a frequentare i canali “giusti” per una sua diffusione.
Insomma, al di là di ogni considerazione vagamente
analitica, questo “animale” è davvero un ottimo esempio di come
glam, buona perizia tecnica,
hard rock, ironia,
pop, istintività, intemperanza e un pizzico d’indispensabile scaltrezza si possano abilmente combinare in un disco avvincente e ricreativo, perfetto per scacciare i malumori (e, di questi tempi, non è una cosa da trascurare …) senza apparire eccessivamente parodistico o semplicistico.
A questo punto non resta che sbattere il capoccione al poderoso ritmo di “Wicked love”, esternare con vigore, alla maniera di “certi” australo-scozzesi, le vostre essenziali esigenze con “I only wanna rock n roll” o continuare sulla stessa falsariga sonora con una
title-track che, sempre a proposito di “bestie”, evoca anche un noto “leopardo sordo” britannico, anch’esso piuttosto avvezzo all’alleanza “rock & classifiche”.
“I’ve got the love” metterà d’accordo i sostenitori di Kiss, Queen e Aerosmith, “Ruffneck woman” e "Firecracker” piaceranno pure a tutti quelli che, anche in assenza di particolari cognizioni “storiche”, adorano “gente” come i The Answer, mentre chi cercasse soluzioni maggiormente accattivanti può provare con “Superhero” e “Heart of steel”, degne della rinomata
catchiness di David Lee Roth e Justin Hawkins, con l’irresistibile
appeal di “Give it up” (una specie di fusione tra una “Beat it” di Micheal Jackson, i Cheap Trick e gli Sweet!) o ancora con “The ballad of Gene”, versione “romantica” e ampollosa di tutta la bella “robetta” contenuta nell’albo.
L’ultima menzione va spesa per il fascinoso tocco di
techno-AORdi “Light me up” un brano sorprendente che aggiunge raffinatezza e “cultura” ad un quadro sonico garante di una notevole e intensa forma di appagamento sensoriale.
E bravo il nostro “licantropo”, non “spaventa” (per originalità
tout-court) e tuttavia “impressiona” positivamente (per brillantezza espressiva ed interpretativa) …
ergo, affidatevi al suo sagace, divertente e contagioso “ululato” e ne ricaverete ampi e assodati benefici.
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