Copertina 7

Info

Anno di uscita:2013
Durata:36 min.
Etichetta:Street Symphonies Records
Distribuzione:Andromeda Dischi

Tracklist

  1. N.U.S.U.
  2. SEX MACHINE
  3. LAST NIGHT
  4. BAD DOGS
  5. DRINKIN' MY BRAIN OFF
  6. SNAKEHEAD
  7. EDGE OF YOUTH
  8. THE PIT
  9. BITE YOU DOWN
  10. ZOMBIETOWN

Line up

  • Bonne: vocals, rhythm guitar
  • Andy K.: guitar
  • Cosme: bass
  • Atta: drums

Voto medio utenti

Non è troppo difficile capire perché un genere come lo street-metal stia (già da un po’ …) riguadagnando posizioni nei gusti e nelle velleità artistiche di molti rocker emergenti: chi non fantastica, in fondo, di vivere un’esistenza al “limite”, fare feste sfrenate ogni notte circondato da lussuriose figliole e da ogni tipologia conosciuta di sostanza “stimolante”, sognando di calcare il Sunset Strip e di emulare gli eccessi descritti in “The dirt”, la celebre autobiografia dei Motley Crue, uno dei principali protagonisti del dissoluto settore musicale?
Superando un seducente immaginario che verosimilmente, per molte ragioni, non si ripeterà più (almeno non con l’opulenza tipica della golden era …), quello che interessa maggiormente, invece, è la voglia delle nuove generazioni di tornare ad un suono ribelle, selvaggio, maleducato, ripartendo “dal basso”, dopo i successi snaturanti degli eighties e l’inevitabile declino di un’attitudine ormai consumistica e ammansita, che aveva perso completamente la sua carica trasgressiva e “pericolosa”.
In questo contesto, nel frattempo tornato ad essere “attraente” anche a livello di business discografico, s’inseriscono i Bastardogs, band ligure di notevoli prospettive, edificata su un solido substrato “classico” di Wrathchild, Rox, Girl, Tigertailz (ovvero il versante glam della NWOBHM …), W.A.S.P., L.A. Guns e Motley Crue e autrice di un album di debutto dall’impatto piuttosto “fisico” e diretto, sottraendosi, in sostanza, agli ammiccamenti mainstream di parte della “scena” di riferimento.
Personalmente ho gradito parecchio quest’approccio abbastanza raw alla materia, rigoroso, eppure alimentato da un’energia incontenibile e insolente dagli effetti assai coinvolgenti, complemento importante ad un songwriting di buon valore e ad un’adeguata preparazione tecnica.
“No pain no gain” complessivamente pecca un po’ di eccessiva omogeneità e forse, per rendersi veramente “visibili” e “durare”, a questa razza d’irosi Canidi Ibridi genovesi manca un pizzico di personalità, ma se cercate scariche copiose di adrenalina e tensione emotiva, affidatevi con tranquillità a “N.U.S.U.”, “Sex machine”, “Bad dogs”, “The pit”, “Bite you down”, “Zombietown” e alle allusioni vagamente Thin Lizzy-ane di “Edge of youth”, tutta “roba” in grado di soddisfare con autorità e sollecitudine le vostre primarie necessità.
Come anticipato, ora la sfida è continuare ad “ardere” di rock n’ roll senza “bruciarsi”, evitando di finire confusi nel marasma di un underground sempre ribollente di esponenti di “belle speranze” pronti a diventare la prossima meteora.
Una prova impegnativa, che i Bastardogs hanno la possibilità di superare con relativa facilità …
Recensione a cura di Marco Aimasso

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