Tre anni per completare questo secondo album, tra mille difficoltà, per i modenesi
Grumo, fautori di un grindcore grezzo ed essenziale cantato in italiano. Dai testi si evince che siamo di fronte ad un gruppo militante, vicino ai centri sociali ed al movimento anarchico. Gli attacchi verbali sono diretti verso i soliti bersagli: sbirri, militari, ottusi borghesi che mantengono gli altri con le loro tasse, stupidi manovali che costruiscono ferrovie, ecc. In compenso si richiede a gran voce la chiusura di tutte le carceri, i CIE, l’abbattimento delle ultime frontiere e l’istituzione della legge della jungla, giusto per spremere un po’di più gli stupidi basso-borghesi che pagano da decenni i servizi utilizzati da chi non ha mai versato un euro.
A parte le profonde elucubrazioni anarco-sociali, i Grumo si muovono su terreni ben consolidati tra riff sferraglianti, ritmiche frenetiche e italo-growl. I pezzi sono simili tra loro, ed inevitabilmente la formula perde efficacia col procedere dell’ascolto. Comunque il disco può essere interessante per i completisti del settore, che troveranno una certa cura del prodotto sia nella produzione che nel booklet con tutti i testi delle canzoni.
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