Atmosferici, malinconici, epici e maestosi, questi sono i principali aggettivi ai quali ci hanno abituati i Morgion con i propri dischi, con la propria musica, un death doom di altissima fattura e gran classe, introspettivo e intimistico, romantico e passionale, capace di immergere totalmente nelle ampie atmosfere dipinte dalla maestria dei 4 musicisti celati dietro questo altisonante monicker. Con quasi 15 anni di carriera alle spalle e a 5 di distanza dall'uscita di "Solinari", album che ha decisamente affermato i Morgion nel panorama doom metal internazionale, ecco arrivare quest'ultima realizzazione, "Cloaked By Ages, Crowned In Earth", monumentale capitolo discografico di sole 8 tracce per più di un'ora di musica, nella quale la band americana conferma e ribadisce la propria maestria e le propria arte. Costituito da quella che potrebbe essere considerata un'unica traccia, "Cloaked By Ages…" si muove attraverso i sentieri affinati e perfezionati dalla band nel corso degli anni, puntando decisamente sulle imponenti atmosfere distese e paesaggistiche, abilmente create con l'immediatezza e la semplicità dei soli chitarra/basso/batteria: niente tastiere e nessun tipo di effetti, una ricerca sonora minimale ed essenziale ma quanto mai efficace. Sotto questo aspetto i Morgion sono davvero capaci di stupire in positivo, per la perizia nell'uso più efficace ed evocativo possibile delle proprie armi, senza per forza ricorrere a soluzioni extra musicali o sintetiche per dare voce alle proprie emozioni, alla propria musica. "Cloaked By Ages…" è un disco da ascoltare tutto d'un fiato, lasciandosi trasportare dalla magia delle singole composizioni guidate e caratterizzate dall'ottimo cantato della coppia Boardman/Griffith, dove prevale l'esecuzione pulita e atmosferica su quella più tipicamente growl propria del genere. Tra melodie delicate e affascinanti, toni e cambi d'atmosfera epici e malinconici, la bellezza del sound dei Morgion si impossessa dell'attenzione in particolare della mente dell'ascoltatore, condotto all'intero di un mondo di rara classe e bellezza, una musica più per l'anima che per le orecchie. Lento ma mai ossessivo, delicato e al tempo stesso aggressivo, il doom dei Morgion si pone certamente un pezzo sopra le numerose death doom band in circolazione, aggiungendo quella poesia e quella magnificenza spesso solo accennata ma mai colta in tutta la sua essenza e bellezza come in questo episodio.
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