Gli Spagnoli
Teksuo giugono, col nuovo singer Diego, al secondo full-lenght, dopo “
Jiang Shi” del 2010.
Il presente “
Threnos”, e veniamo subito al sodo, è un ordinario di disco di metalcore in salsa melodica, che scimmiotta i
Killswitch Engage e mille altre bands simili. Musica moderna che alterna parti quadrate a ritornelli catchy che strizzano l’occhio all’emocore.
Senza discutere la produzione e l’esecuzione strumentale, ci chiediamo a chi possa interessare un disco simile, che arriva con 10 anni di ritardo, che non ha spunti di interesse in alcun senso.
I
Teksuo scoprono l’acqua calda e non si peritano nemmeno di renderla appetibile con una confezione degna di tal nome.
Un disco sconsigliato persino ai die-hard fan del genere, di quelli che devono avere proprio tutto di tutto, e che hanno tanti, ma proprio tanti, soldi da buttare.
Cari
Teksuo oggi è capodanno e quindi mi asterrò dall’insultarvi, come meritereste. Cambiate mestiere.
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