Copertina 4,5

Info

Anno di uscita:2012
Durata:non disponibile

Tracklist

  1. AS DARKNESS FALLS (INTRO)
  2. GATE TO FREEDOM (FEAT. SCOTT OLIVA)
  3. GLASS MOUNTAIN (FEAT. GRAHAM BONNET)
  4. A SONG FOR YOU (FEAT. MIKE GORHAM)
  5. DOUBT (FEAT. MIKE GORHAM)
  6. THE ETHERAL DREAM (FEAT. MIKE GORHAM)
  7. 34613 (INSTRUMENTAL)
  8. WHITE LIGHTNING (FEAT. NORMAN KIERSNOWSKI)
  9. LIQUID SCREAM (FEAT. NORMAN KIERSNOWSKI)
  10. KILL AGAIN (FEAT. NORMAN KIERSNOWSKI)
  11. MARCH OF THE DEMONS (FEAT. NORMAN KIERSNOWSKI)
  12. RED RUM (LIZZY BORDEN COVER FEAT. GRAHAM BONNET)
  13. THE ETHERIAL DREAM (FEAT. MICHAEL KISKE)

Line up

  • Andreas Stenseth: bass
  • Mike Haid: drums
  • Charlie Zeleny: drums
  • Sami Saarinen: guitars
  • Michael Harris: guitars
  • Øystein Kvile Hanssen: guitars
  • Mike Gorham: vocals
  • Norman Kiersnowski (SKI): vocals
  • Scott Oliva: vocals
  • Graham Bonnet: vocals
  • Michael Kiske: vocals

Voto medio utenti

Ennesimo progetto frutto di decine di collaborazioni, cantanti più o meno conosciuti che si alternano al microfono e una regia comune con base in Norvegia, capitanata dal bassista Andreas Stensteth.

Un album che più classico non si può: cavalcate epiche, sprazzi di power, mid tempos pomposi. Tutto bello, tutto metalloso, poi c’è pure Kiske, sarà un discone!

E invece no, perché l’indifferenza del primo ascolto lascia addirittura spazio alla noia a partire dal secondo e al nervoso a partire dal terzo. Visto che, come insegna il buon senso, una recensione si dovrebbe scrivere almeno a partire dal terzo ascolto, arrivo a buttare giù queste parole notevolmente irritato da un disco che non ha veramente nulla da dire né a livello di musica, né a livello di testi, né a livello di partecipazioni, né a livello grafico (santo iddio, ma date un occhio alla copertina, è imbarazzante).

Perché mai uno sconosciuto bassista norvegese si sia imbarcato in tale progetto, peraltro arrivando a completarlo, rimane un mistero. Probabilmente ha a disposizione un certo patrimonio da investire a fondo perduto, buona parte del quale credo sia andata a Kiske, che forse ormai canterebbe anche sotto la doccia con me se l’offerta fosse allettante.

Album inutile, statene lontani.
Recensione a cura di Alessandro Quero

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