Terzo album per i finnici Twilight Ophera, band autrice di un black metal sinfonico, con abbondante uso di tastiere tese alla ricreazione di atmosfere talvolta dal flavour epico. In questo “The End Of Halcyon Age” pur riprendendo un po’ la lezione di bands quali Dimmu Borgir e Cradle Of Filth, bisogna dire che il risultato è alquanto buono per via di alcuni inserti propriamente power metal, nei quali il singer Mikko mette da parte il suo growl da orco per una voce pulita ed espressiva, e alcuni momenti, già citati, nei quali l’epicità della proposta prende il sopravvento, come in “Trapped In Husk Of White Crow” e “Bow Before My Dark”. Non sono assenti pezzi più brutali e diretti, nei quali il growl si fa molto profondo e cattivo, come in “Pseudogods”. “Leperthrone” invece inizia con un mood molto gotico e decadente prima di sfociare in un riffing tipicamente epic black metal supportato dagli screams del singer. La prova della band è buona, con un guitarwork incisivo ed ispirato e delle tastiere veramente ottime, buona anche la produzione anche se forse la batteria suona un po’ troppo pulita.
La conclusiva “Paragon Of Pregnant Night” tira un po’ le somme offrendoci una summa di quanto proposto nel corso delle nove tracce, il quale, per inciso, pur avendo più di un debito d’ispirazione con le band sopraccitate, risulta molto fresco e convincente offrendo un discreto mix di pesantezza e melodia. Un disco godibile e mai noioso per una buona band.