Marry Me in Vegas - Hey Cap, We've Got a Situation

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2012
Durata:27 min.
Etichetta:MYO Agency

Tracklist

  1. ARGH!
  2. TORTUGA
  3. BLACK WAVES VS RED SKY (FEAT. FREZ IIDT)
  4. ZOMBIES EAT BRAINS, HUMANS PREFER HEARTS
  5. ANCHORS LIKE CHAINS
  6. MAYDAY
  7. SINBAD AND THE SANDS OF TIME
  8. SCREAMING SIRENS

Line up

  • Sara Rojec - vocals
  • Valerio Miari - bass
  • Simone Donato - guitar
  • Gabriele Cara - drums
  • Riccardo Caccialanza - guitar

Voto medio utenti

Giungono dalla Liguria questi Marry Me in Vegas che, diciamolo subito, vincono subito un premio per il monicker e la copertina più brutti dell'anno: vabbè, il nome del gruppo si commenta da solo, la copertina invece non fa schifo perchè ritrae qualcosa di volutamente disgustoso ma proprio perchè fa schifo in sè e per sè.

Detto questo per fortuna le note negative sono finite: ovviamente, ma questo è palese con un nome del genere, la band è dedita al metalcore, genere in cui le band fanno a gara per inventarsi nomi improbabili e più lunghi possibile: Bring Me the Horizon, Bullet For My Valentine, August Burns Red, Between the Buried and Me, And Then There Were None e mille altri. Chi rimane sotto le 3 parole passa per sfigato ed avrà più difficoltà a trovare un contratto discografico... Và che si scherza! Anzi citiamo trevtra le mie band preferite nel genere, Asking Alexandria, Parkway Drive e Confession che, alla faccia della crisi, propongono una sola parola, tiè!

Avendo appena terminato di recensire gli Arms Like Anchors il paragone sorge spontaneo: il metalcore dei Marry Me in Vegas è molto meno hardcore e molto più melodico sputtanato ma dobbiamo ammettere che funziona e che raggiunge gli scopi che il metalcore, perlomeno quello più easy-listening, si prefigge: ovvero quello di far ballare, scapocciare, muovere l'ascoltatore nella sala concerto. Guarda caso è l'unico genere metal che in questo mercato morto e sepolto ancora vende, quindi il tutto non sarà certamente un caso. Tornando, come dicevamo, agli Arms Like Anchors: laddove la loro cantante purtroppo non passava il test Metal.it, qui quella dei Marry Me in Vegas, al secolo Sara Riottosa Rojec, vince e convince, esaltando i chorus della band e dandogli quell'atmosfera plasticosa/robotizzata, e lo dico con accezione positiva in questo caso! La preferiamo nelle clean vocals ma Sara si occupa pienamente anche delle vocals zozzone, in scream super urlatissimo, e...oh! Fa il suo sporco lavoro più che degnamente, un po' mi dispiace dirlo che per me le ragazze vanno bene nel metal finchè si parla di hard rock, power o gothic mentre per le cose estreme devono stare a casa a fare la calza, invece Sara me l'ha messo...in tasca.
Sara vs Graz, 1 a 0 e palla al centro.

Come è giusto che sia la durata del cd non arriva a mezz'ora, altrimenti sarebbe dura scamparla, c'è una buona alternanza di riffs, una produzione che presenta una giusta "importanza" dell'impatto e, come detto, la voce di Sara che funziona a pieno regime su ritornelli e linee melodiche a presa rapida perfettamente disegnate che manco il cemento attacca così rapidamente.

A parte monicker così così e titolo/copertina disco inguardabili c'è da dire che chi cerca del buon metalcore di quello più luccicoso canticchievole potrà trovare nei Marry Me in Vegas una buona band da seguire e su cui scapocciare ai concerti, ballicchiare e magari pure rimorchiare qualcuna.

Decisamente promossi.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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