Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2013
Durata:non disponibile

Tracklist

  1. THE STRAIN (INTRO)
  2. WAITING
  3. DON’T TELL ME …
  4. TOGETHER AS ONE
  5. KING OF NOTHING
  6. LITTLE WITCH
  7. DELIVERANCE
  8. ADDICTED
  9. MY DAMNATION
  10. THROUGH THE ASHES
  11. BLACK LIBERATION
  12. EVIDENCE
  13. LIKE THE STARS

Line up

  • Claudio Leo: guitar
  • Marco Barusso: guitar
  • Giordano Adornato: voice
  • Giovanni Lanfranchi: violin, keys
  • Guido Carli: drums
  • Andrea Bacchio: bass

Voto medio utenti

In questo disco c’è un testamento artistico, quello dello sfortunato Claudio Leo, scomparso lo scorso Gennaio a causa di una malattia, che ci parla di un musicista capace, curioso, sperimentatore, appassionato. Capace di inventarsi i Lacuna Coil e di lasciarli poi proseguire per una strada diversa, rimanendo fedele al proprio modo di fare musica e lottando con tutto sé stesso per portare i Cayne ad essere una solida realtà del panorama metal italiano.

Ebbene, Claudio ci è riuscito: dopo un primo disco oltre 10 anni fa, EP di buona fattura e tanta gavetta, questo omonimo album dei Cayne è effettivamente un disco che merita una grande attenzione. Un album in cui l’ascoltatore viene preso per mano e catapultato nell’universo della band, un disco che farei sentire (accompagnato da sonori sberloni) ai The 69 Eyes, giusto per fargli comprendere quanto si siano sputtanati (passatemi il termine) per inseguire un consenso che poteva essere raggiunto anche con un po’ più di impegno nel songwriting.

Al contrario di quanto dissi parlando dell’EP Addicted (di cui due pezzi vengono qui riproposti), questa volta la matrice gothic si sente eccome, ma è diversa da quanto ci si possa aspettare, sempre contaminata, sporcata, reinterpretata: nulla di scontato e poco di già sentito, insomma, ad aggiungere valore a canzoni sempre eccellenti dal punto di vista delle melodie e degli arrangiamenti.

Di pezzi da ricordare ce ne sono tanti: la splendida opener Waiting, l’aggressiva King Of Nothing, l’ottantiana Little Witch, la pomposa Deliverance e il riffone senza tempo di Black Liberation. Ce n’è davvero per tutti i gusti, in un mix di emozioni e di nobiltà stilistica rari da trovare.

Non so quanta voglia ci sia di continuare per questi ragazzi, ma spero sinceramente che non molleranno. Certo, hanno perso un leader, ma mi auguro che trovino la giusta motivazione per proseguire questo viaggio affascinante chiamato Cayne. Per tutti voi, un album da scoprire, sia per i fan del gothic che per quelli più legati al classic. Un disco che non merita etichette, ma solo di essere ascoltato, senza preconcetti.
Recensione a cura di Alessandro Quero

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 25 feb 2013 alle 11:50

Si ok ma è sufficiente dire "PER ME i Cayne sono un gruppo sottovalutato", non criticare apertamente e gratuitamente il voto di questa e, per ripicca, i voti delle altre recensioni pubblicate, perchè così si passa dalla ragione al torto :) Tutto li, amici come prima (mi costa una fortuna)! ;)

Inserito il 23 feb 2013 alle 14:31

Mister Perlini, la mia correzione è intervenuta non per cambiare ciò che avevo scritto, ma semplicemente perchè avevo sbagliato a scrivere in prima battuta. Ciò che voglio esprimere è quanto detto nella correzione. A mister Quero rispondo innanzitutto facendogli i complimenti per il tempo regalatomi per chiarirmi le idee e poi per confermargli il fatto che , come predetto, lui è veramente bravo!! Ma bravo non vuol dire che ogni volta tutti debbano essere d'accordo. E come dice lui non muore nessuno per un 7,5 o per un 8,5. Volevo solo significare che per me i CAYNE sono un gruppo sottovalutato...

Inserito il 22 feb 2013 alle 19:44

Minchia gli Entwine che bravi, cosa mi hai riportato alla memoria! *_* la più bella cover di "Tears are Falling" di sempre.

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