Progetto classic doom attuato da Bruno Masulli, veterano della scena heavy partenopea e messosi recentemente in luce con i suoi Annihilationmancer, thrash band che ha esordito per la Pure Steel Records. Ed è sempre la label tedesca a pubblicare questo “The shadow tower”, solido esempio di heavy plumbeo nella vena di Solitude Aeturnus, Isole, primi Candlemass.
La formazione si schiera come power-trio, con Masulli bassista e cantante, l’ottimo Marco Ruggiero alla chitarra, ed il batterista Andrea Cannata a completare la line-up. I brani sono potenti, maestosi, costruiti intorno ai tradizionali riff imperiosi ed alle cadenze rallentate, rivestiti di atmosfere drammatiche, tenebrose, misteriche o malinconiche, impreziositi dai limpidi assoli della lead guitar. Anche la parte vocale è ben equilibrata, ispirata chiaramente ai big del settore come Marcolin o Lowe, pur senza raggiungere la loro esplosiva espressività.
Il doom degli In
Aevum Agere è sempre concretamente heavy e non si lascia sedurre dalle derive più “fiacche” del genere, bastino come esempio tracce potenti come “Iniquitous judgement”, “Act of faith” o “Ire of solitude”, nelle quali trova largo spazio il solismo “scandinavo” di Ruggiero. Certamente i richiami ai gruppi più noti del settore sono palesi, ma il trio napoletano riesce ad evidenziare la propria identità inserendo passaggi vocali in italiano, rifacendosi ad una mistica latineggiante e comunque mostrando per tutto l’album una capacità di scrittura che và oltre la semplice sufficienza.
Visto che spesso capita di esaltare lavori stranieri certo non superiori a questo, è d’obbligo sottolineare l’ottima prova della formazione nostrana.
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