Primo album di lunga durata per gli slovacchi
Khadaver il qui presente, autoprodotto,
"New World Disorder" che, stando alle parole dei musicisti coinvolti, dovrebbe essere la summa di tutto quello che c'è di sbagliato nel mondo.
Ad essere sinceri quello che io trovo sbagliato è proprio un disco come questo: il tentativo del gruppo di fondere harsh ebm e chitarroni metal, tentativo per altro molto poco originale, risulta mal congeniato e mal eseguito riuscendo soltanto a prendere gli aspetti deteriori dei due generi.
Atmosfere gotiche, da elettro club tedesco, si fondono con un uno scream ai limiti del fastidioso e si poggiano su soluzioni elettroniche, di scuola
Hocico o
Decoded Feedback, semplicistiche nonchè trite e ritrite.
L'ho detto spesso: la musica elettronica è una materia seria e saperla suonare e fondere, come vogliono fare i
Khadaver, con il metal è cosa tutt'altro che facile dal momento che si rischia facilmente di cadere nel ridicolo, cosa che, purtroppo per loro, riesce benessimo ai nostri.
I pezzi dell'album sono tutti abbastanza simili basandosi su campioni sempre uguali, su ritmi costanti e soluzioni vocali, come già ricordato, davvero dure da sopportare.
La classe e la qualità di act come
Dope Stars Inc.,
The Kovenant,
Deathstars, gruppi ai quali gli slovacchi possono essere accostati, sono davvero lontani e la strada da fare per raggiungere determinati modelli è ancora lunga e tortuosa e non so se i nostri sapranno percorrerla.
Per adesso bocciati.
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