Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2013
Durata:31 min.
Etichetta:Metal Blade

Tracklist

  1. DIVIDERS
  2. HALF LIVED
  3. TRANSITIONS
  4. HOMEWRECKER
  5. GLASS HOUSES
  6. MILESTONE
  7. #DREAMKILLER
  8. VISIONS
  9. BREATHE ON ICE
  10. GHOSTWATCHER

Line up

  • Andrew Loucks: vocals
  • Chris "The Lieutenant" Stinnett: drums
  • Zach Hunter: guitars
  • Jared Loucks: guitars
  • Eli Masharbash: bass

Voto medio utenti

Ogni tanto capita di fare due recensioni quasi in contemporanea di gruppi molto simili tra loro. Diventa inevitabile quindi fare confronti, dai quali purtroppo a volte uno dei due ne esce con le ossa rotte.

E' il caso dei qui presenti Beyond the Shore, gruppo americano dedito a un hardcore estremamente derivativo e scontato, tanto tanto prevedibile. Il problema grosso è che l'altro gruppo con cui mi tocca confrontarli sono gli Shai Hulud, decani del genere e autori di un ultimo album davvero molto buono, che sotterra questo esordio intitolato "Ghostwatcher".
Il confronto poi è favorito da 4 fattori: sono entrambi gruppi americani, gli album escono più o meno in contemporanea, sono entrambi sotto Metal Blade e soprattutto andranno in tour insieme. Suicidio mediatico.
Va bene creare una certa continuità tra chi suona prima e chi dopo, ma i Beyond the Shore ne usciranno davvero annichiliti.
Intendiamoci, "Ghostwatcher" in se non è un disco malvagio, favorito senza dubbio dal fatto di essere davvero di breve durata, com'è giusto che sia per un album del genere. Possiede la giusta dose di violenza e di tecnica, pur non avendo un grandissimo vocalist, e le canzoni scorrono via in maniera tutto sommato piacevole. E ha una copertina fighissima.
Il problema è che preso e buttato sul mercato discografico..beh..si perde in un mare di release del genere, divorato dai grandi squali bianchi del settore, Shai Hulud in testa, e non è un fattore da sottovalutare nel processo di valutazione di un disco, soprattutto se d'esordio.

Spero vivamente che dal vivo i ragazzi ci sappiano fare, altrimenti la loro carriera è destinata a chiudersi ancor prima di prendere il volo e non del tutto per colpe loro.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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