I
Bolt Thrower non erano soddisfatti del trattamento ricevuto dalla
Vinyl Solution, anche perchè era un’etichetta dedita quasi esclusivamente all’Hardcore Punk. Poco dopo vennero contattati dalla ben più nota ed importante
Earache Records, e nel 1989 finalmente pubblicarono “
Realm Of Chaos: Slave to Darkness”. Il 1989 è forse il primo anno in cui si inizia massivamente a pubblicare death metal, e la
Earache ne è una conferma: proprio in quest’anno iniziano a uscire alcuni dei più importanti dischi, come banalmente "
Altars Of Madness” dei
Morbid Angel (con cui proprio quest’anno i Bolt Thrower intraprenderanno un mini-tour in Inghilterra, insieme a Carcass e Napalm Death), “
Severed Survival” degli
Autopsy, stavolta per
Peaceville, gli
Obituary con “
Slowly We Rot” ed altri. Insomma, il death metal inizia ad avere un mercato interessante e appetibile per molte etichette.
Già la copertina di “Realm...” è un aneddoto interessante: in pratica è la copertina del libro “
Warhammer 40.000: Rogue Trader”, ispirato appunto dal videogioco “Warhammer 40.000”. L’autore originale è Rick Priestley, ma il disegno finale che andò sulla copertina del disco è stato realizzato da
John Sibbick, artista della
Games Workshop.
Karl, Andy e Gavin erano molto appassionati dei giochi prodotti dalla Games Workshop e hanno scritto un paio di canzoni su questi giochi, per esempio "
Plague Bearer" e "
World Eater".
Come il precedente disco, anche questo è stato registrato nei Loco Studios, ma con qualche soldo in più in tasca. “
Realm Of Chaos” è stato prodotto da
Digby Pearson, i più lo ricorderanno come produttore esecutivo dei primi due dischi dei
Napalm Death e dei primi due
Carcass, ma stavolta lo troviamo in veste di produttore artistico, come lo era stato di “
Altars Of Madness” qualche mese prima.
Tutta questa pappardella senza ancora aver detto nulla della musica.
Innanzitutto “
Realm Of Chaos” è senza dubbio un disco più maturo e in generale meno grezzo rispetto a “
In Battle There is No Law!”, meno legato al Thrash sia nei suoni sia nel riffing, è più “death metal” in senso stretto. Anche il growl di
Willets diventa più profondo e intenso: ricordiamoci sempre che stiamo parlando di uno dei primi dischi pienamente death metal, quindi non c’è assolutamente da stupirsi di questa continua evoluzione dei gruppi. Però c’è ancora un aspetto di “Realm...” che dimostra che non ha ancora del tutto abbandonato il Thrash, cioè gli assoli di
Ward e
Thomson, che ricordano molto quelli atonali, caotici e sconclusionati di
Kerry King, che hanno contribuito in buona parte nella fortuna degli
Slayer. Un altro legame con il Thrash è che il secondo riff di “
Drowned in Torment” è stato preso e copiato di pacco da “
Into the Pit” dei
Testament, dell'anno prima.
“
Realm Of Chaos” vanta anche di un’atmosfera più oscura di “In Battle...”, di melodie più articolate per quanto possibile, e di riff a volte simili a quelli del predecessore, ma sempre con “qualcosa in più” (forse anche grazie al suono più definito).
La già citata “
World Eater” credo sia una delle canzoni più iconiche e significative di questo disco.
Nel 2005 il disco verrà ristampato, sempre dalla
Earache, con una copertina alternativa e con solamente la prima parte del titolo, “
Realm Of Chaos”. La copertina è un'opera d'arte alternativa, sempre di
John Sibbick, ridisegnata con un tema simile all'originale ma senza elementi protetti da copyright della Games Workshop.
Ma il fatto divertente è che la band ha chiesto ai fan di boicottare questa ristampa, poichè non è stata coinvolta nella realizzazione e non ne riceve le royalties.