Il secondo album dei
Resonance Room costituisce una modernizzazione rispetto al debut, più improntato al gothic doom. Di questa band apprezzo lo stile indubbiamente inusuale in un paese come il nostro, che, anche nei generi di musica "alternativa", resta conservatore e, per dieci bands di power metal, ne sforna una come la loro. Il genere è un gothic metal influenzato dagli Anathema, incrociato con il prog rock di nomi come Riverside o Pain of Salvation, con puntate dark wave in casa Katatonia. Il risultato è un paesaggio emotivo illuminato dalla stessa luce rosso sangue della cover. Tonnellate di tristezza e desolazione perfettamente espresse dalla opener
The Great Insomnia, molto Anathema, da
Cages of Dust o
Faded. A mio avviso il punto di forza della band sono i passaggi progressivi, che rendono
Naivety and Oblivion così interessante e particolare con le sue strutture ritmiche e chitarristiche articolate, dai toni più ariosi, che contrastano piacevolmente con il muro di cupezza generale. Non a caso ho usato il termine muro, perché a volte i Resonance Room sembrano quasi volersi imporre di suonare alla Katatonia, diventando monotoni, nel senso letterale del termine. Le ritmiche vanno da tempi lenti a medi, il basso ha tonalità cupe e segue il riffing delle chitarre, estremamente potenti. La chitarra ritmica segue le direttive di basso e batteria, passando da melodie gothic a rocciose parti doom, fino ad estrose parti prog, quest'ultima parte è accentuata dal lavoro della solista, improntato al prog metal. Largo impiego di synths. Altro punto da migliorare è la voce (mi ricorda quella di Fernando Ribeiro dei Moonspell), che di pari passo con la musica, si assesta spesso su un tono medio basso e lamentoso troppo uguale di brano in brano, salvo darsi una scrollata su pezzi come le sopracitate opener e Naivety and Oblivion, ma anche su
A Picture, dove il clean vocal da buoni risultati. Pur riconoscendo a
Untouchable Failure il suo valore, credo che la strada vincente per sfornare un top album sia osare di più, uscire da schemi autoimposti, perché la band le capacità le ha.
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