Ci hanno fatto penare un bel po' ma alla fine anche i
DGM sono ritornati a farsi sentire sulla scena musicale mondiale. Ben 4 anni infatti sono passati dall'ultima fatica della band, "FrAme", ottimo disco che aveva confermato come, nonostante i cambi di line-up, la qualità della band romana fosse rimasta assolutamente intatta.
"
Momentum" non fa che ri-confermare questo trend, se possibile con ancor più decisione.
La line-up questa volta è rimasta esattamente la stessa, con l'ottimo
Mark Basile dietro al microfono che si mantiene sui livelli dell'eccellenza, continuando a non far rimpiangere il suo predecessore Titta Tani e rivelandosi come uno dei vocalist più interessanti del panorama italiano, come apprezzato anche sul disco degli Earthcry, nel quale non sfigurava affatto accanto a mostri sacri quali Wilson o Tiranti.
E quando il roster non cambia c'è solo da guadagnarci: la crescita del gruppo, seppur dopo 20 anni di onorata attività, è rimasta costante e esponenziale, grazie proprio alla possibilità di lavorare insieme alle stesse persone per un periodo di tempo relativamente lungo.
Il risultato è un album coeso e monolitico, in cui ogni canzone brilla di luce propria e allo stesso tempo risulta il perfetto proseguo della traccia che la precede, per 57 minuti di pura estasi musicale, spaziando dalla tiratissima opener "
Reason", che vede come graditissimo ospite Sir
Russell Allen dei Symphony X, alla meravigliosa ballad "
Repay", dove l'apporto dell'ottimo
Simone Mularoni alla chitarra si palesa in tutta la sua importanza. Il resto del disco si alterna tra canzoni più prog e altre più power, per usare etichette di facile assimilazione, ma come già detto e ribadito il livello globale delle composizioni è radente l'eccellenza.
Da sottolineare anche un'altra importantissima ospitata, quella del chitarrista dei norvegesi Pagan's Mind,
Jørn Viggo Lofstad, che presta la sua abilità alle 6 corde nella centrale "
Chaos".
Quando la qualità è così alta, le parole servono davvero a poco. "
Momentum" dei
DGM è la descrizione perfetta di questa situazione, un album eccelso di un gruppo altrettanto eccelso, che ha bisogno di poche parole e di tanti, tantissimi ascolti. Invidiateceli, Mondo.
Quoth the Raven, Nevermore..