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Beissert sono il nuovo progetto del frontman tedesco Richard Beissert, già coi Gorilla Monsoon, band di cui avevo parlato alcuni anni fa. Se allora si trattava di uno stile con forti influenze stoner/doom, questa volta l’inclinazione è verso un variegato heavy rock/metal dalle tinte forti.
In effetti è arduo focalizzare bene il sound di questo album, piuttosto ondivago anche se prevalentemente muscolare. La prima traccia,”Thy chthonic cathedral”, è fusione di arcigno thrash metal, groove bombastico ed elementi melodici della tradizione rock. Grosso modo, tutti i brani presentano simile struttura, giocando sulle variazioni dei tempi e sui ritornelli più o meno accattivanti.
I suoni sono ruvidi, sporchi, i volumi assordanti e bellicosi; talvolta il gruppo lascia intendere un’attitudine punkeggiante (“My path shall be your wrath”), in altri momenti sfiora la blindatura death metal (“Age of darkness”), ma l’andamento primario è quello della cavalcata pulsante e “groovy” con grande sfoggio di chitarre distorte e drumming tambureggiante (“Perm trias, Do what thou wilt”), sul genere di Mustash, Sparzanza, Clamfight, ecc, ma con taglio più metallico.
Certamente la formazione germanica pesta parecchio, pur senza dimenticare qualche gancio melodico. Però la sensazione è di aggressività un po’fine a sé stessa, vuota di contenuti veramente interessanti, inoltre l’insieme appare spesso confuso, poco delineato. Non si tratta di un brutto lavoro, visto che esprime una notevole carica di energia ed una rumorosa spigolosità, ma neppure di quelli destinati a lasciare il segno. Facile che, dopo averlo ascoltato una manciata di volte, passi nel dimenticatoio.
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