Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:non disponibile
Etichetta:Spikefarm
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. INFECTED RECTUM
  2. BREAST-FED BY BLOOD
  3. ROTTEN VAGINA
  4. FILTHY CUNT
  5. GENITAL MASSACRE
  6. CHAINSAW FUCK
  7. DIE LIKE A WIMP
  8. FLESH THAT LIES BENEATH
  9. FISTFUCKED ´TIL DEATH
  10. SPERMJERKER

Line up

  • Herr Arschstein: vocals, guitars
  • Rot Wailer: bass
  • Pus Sypope: drums

Voto medio utenti

Piacevole sorpresa questa band finlandese con un moniker che farebbe invidia al titolo di un film di Lina Wertmuller. La sorpresa è stata ancora più grossa quando ho scoperto che dietro questo combo grindcore, dedito al culto di bands old-style come Carcass, Repulsion e Napalm Death, nonché alla malsana e dissacrante ironia di altre bands come Anal Cunt e Anal Blast, ci sono tre ragazzi insospettabili, i quali dietro improponibilissimi moniker come Rot Wailer e Pus Sypope (notate il sottile gioco di parole), celano l’identità di membri di bands rispettabilissime o comunque estremamente lontane, sia musicalmente sia concettualmente, da quanto proposto con questi To Separate The Flesh From The Bones. Sto parlando di Pasi Koskinen e Niclas Etelävuori degli Amorphis e di Kaasu degli H.I.M.
Il disco in questione, il quale si perde in citazionismi e tributi degni di un Quentin Tarantino, già dal titolo “For Those About To Rot” ci indirizza verso coordinate che, nel loro essere comunque già state esplorate, hanno mantenuto nel corso degli anni un fascino particolare, con la differenza che qui il sound è abbastanza moderno ed i tre sono dei bravi musicisti.
Questo ep di 10 tracce per soli 9 minuti mette comunque in mostra delle buone potenzialità, non difettando di alcuna componente principale per un’ottima riuscita. Pezzi come “Genital Massacre” e “Chainsaw Fuck”, nel loro fiero incedere profano, hanno quel flavour dei tempi andati, quella puzza di marcio, che per taluni (me compreso) è paradisiaca, che infestava gli anni a cavallo tra le due trascorse decadi. Unica variante a mò di peperoncino piccante è l’inizio doomy/sabbathiano di “Fistfucked ‘Til Death”. Promossi con lode in attesa di un full lenght che sappia saziare la nostra voglia di muffa e “rotten sound”. Proprio “for those about to rot”!
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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