Il debut album del 2011
“Midnight Stench” aveva fatto conoscere al mondo una band totalmente invaghita delle sonorità classiche care a Entombed/Dismember e compagnia svedeseggiante di inizi anni ’90, questo nuovo
“At The Caves Of Eternal” apre degli orizzonti nuovi, un po’ più personali, senza per questo dimenticare le proprie origini e le evidenti influenze. La title track posta in apertura d’album riporta direttamente là dove era finito il precedente, per poi accompagnare l’ascoltatore in questo nuovo percorso fatto di ritmi leggermente più lenti e ragionati e un riffing che, oltre ai mostri sacri del classico Swedish death, va a pescare nella discografia di Dark Tranquillity e At The Gates. Insomma già dagli inizi sembra di capire che il duo messicano abbia voglia di essere un pochino più ambizioso e personale. Nella seguente
“Disembodied Souls” sono gli Unanimated che fanno capolino grazie ad un riff classicissimo e ad un’atmosfera che riporta indietro nel tempo fino al capolavoro
“In The Forest Of The Dreaming Dead” .
“Soul Collector” completa questo inizio da urlo con un brano più thrasheggiante che nella sua aggressività ha il grande merito di non perde mai di vista il senso melodico del pezzo, grazie anche ad un solo di grandissima classe. E’ proprio il senso melodico dei brani il vero leit motiv di quest’album e così anche un brano non propriamente impressionante come
“In The Gallery Of Laments” riesce comunque a farsi apprezzare, non fosse altro per un vago richiamo ai Desultory del capolavoro
“Bitterness” . Da segnalare l’ottimo lavoro dietro al microfono di Mr Hitchcoch che partendo da una ovvia devozione per il signore del death, Lars Goran Petrov, of course!, riesce a dare un tocco più personale quando si lancia in un qualcosa di più hardcore oriented come in “In The Mist” o come nella già citata
“In The Gallery Of Laments”. L’album si chiude in grande stile con “Slaves Whisper Your Name” , pezzo che, tra momenti veloci e altri più cadenzati, sostenuti sempre da un ottimo senso della melodia, riesce a racchiudere in un lampo di sei minuti tutta l’essenza di
“At The Caves Of The Stench”. La qualità migliore dell’album sta nel fatto che piacerà sicuramente ai puristi del death svedese, ma allo stesso tempo, nessuno potrà accusare gli Zombiefication di essere solo l’ennesima copia, anzi partendo da un sound ben codificato e marchiato a fuoco nella storia del metal estremo, il duo messicano ha saputo far emergere la propria personalità, partorendo un album che è tutto una sorpresa. Per essere un’uscita top, manca ancora qualcosa, a partire da una copertina degna,un monicker più “intelligente” e una personalità ancora più spiccata, ma sono sicuro che
“At The Caves Of Eternal” resterà per parecchio tempo nel vostri lettori. Sorpresona!
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