Nati dalle ceneri dei
Deformed Agony, i
The Beyond sono un quintetto proveniente da Trento e hanno una peculiarità che nessun altro gruppo death metal al mondo può vantare: uno di loro, per la precisione il chitarrista
Michele Segata, scrive da anni su questo portale, prima
EUTK.net ed ora il redivivo
Metal.it.
Siccome siamo in Italia, il regno delle polemiche sterili e degli inciuci - anche se qui stiamo parlando del nulla con tutto il rispetto dei The Beyond e della musica in generale - prima che qualcuno gridi allo scandalo, al leccaculismo infame ed alle lobby rettiliane è bene ribadirlo e precisarlo a chi non lo sapesse: questo di certo non impedirà la recensione di "
Decaying Death" del sottoscritto su queste pagine, primo perchè delle polemiche me ne sbatto, secondo perchè penso di essere un buon conoscitore ed amante del death metal, specie se old school come in questo caso, ed infine perchè conoscendo il buon
Coroner da anni so bene che non si incazzerebbe minimamente per una stroncatura o una bocciatura, vedendola come sprone per limare i difetti e cercare di fare sempre meglio, con lo stesso spirito con cui da sempre esprimiamo i nostri pareri sulla musica in generale, senza pregiudizi alcuni o altre infamità varie.
Tornando a bomba su "
Decaying Death", si tratta di un EP di quattro brani dediti come accennato sopra ad un death metal old school, senza particolari influenze esterne ma totalmente incentrato sull'efficacia ed il coinvolgimento dei riffs (spesso molto "thrashosi"), sull'alternanza di momenti mid-tempos con furiosi blast beats e su slow downs che facilmente richiamano alla mente i master del genere, ovvero gli
Autopsy, seguiti a ruota da capisaldi come
Obituary,
Cancer ed
Asphyx, mentre nelle parti più spedite un malcelato amore per i
Death di
Evil Chuck fa spesso capolino.
Per una band del genere, anzi per uno stile musicale del genere trovo assai ridicole le mancanze imputabili ad una mancanza di personalità ed originalità, anzi se sono interessato ad ascoltare del death metal di qualità difficilmente mi orienterò verso formazioni che fanno del coraggio ed inventiva i loro cavalli di battaglia, ben venga quindi l'immobilismo sonoro se vogliamo far riferimento ad un genere che ha visto il proprio momento d'oro a cavallo tra gli '80 ed i '90; piuttosto c'è da verificare se i brani funzionano e qui i
The Beyond dimostrano buone capacità di fondo ma anche grandi e doverosi margini di miglioramento per una band pressochè al debutto: indubbiamente l'EP presenta qualche momento di stanca e non tutti i pezzi sono al livello della title track o della terremotante "
Tortured till Redemption" (vedi la conclusiva "
Mass Lobotomy", ad eccezione dell'ottimo break conclusivo), con qualche soluzione chitarristica meno efficace e trascinante rispetto alle altre.
Molto buono il growl ad opera di
Michel Catalisano, nè troppo gutturale nè vicino allo scream, mentre notiamo l'assenza pressochè totale di assoli o melodie a-là
Dismember o
Brutality; a nostro avviso dei momenti del genere, con soli taglienti e malevoli, avrebbero alimentato non poco l'aura di malignità di un disco del genere, alzando non poco l'hype.
Una scelta stilistica che speriamo i
The Beyond possano rivedere in un futuro che auguriamo brillante, per il bene loro e di tutto il movimento death metal dei tempi d'oro.
Di sicuro interesse per tutti gli amanti delle band storiche succitate!