Copertina 7

Info

Anno di uscita:2013
Durata:46 min.
Etichetta:Eleven Seven

Tracklist

  1. ANYTIME ANYPLACE
  2. DIE FOR NOTHING
  3. ONE FINGER AND A FIST
  4. DIGGING THESE HOLES
  5. SATURDAY NIGHT
  6. LOW CRAWL
  7. LIFE OF MISERY
  8. BROKEN AGAIN
  9. UNDERSTAND
  10. BLEED WITH YOU
  11. SKIP TO THE END

Line up

  • Jasen Moreno: vocals
  • CJ Pierce: guitars
  • Mile Luce: drums
  • Stevie Benton: bass

Voto medio utenti

I Drowning Pool sono uno dei gruppi che hanno segnato la mia "infanzia" musicale in un periodo, quello a cavallo del millennio, nel quale impazzava la moda del nu-metal e del rap-core. Gli americani erano uno dei migliori interpreti del primo genere e con l'album "Sinner" entrarono di diritto nel novero dei grandi.

Il tempo passa, i gusti cambiano e nel caso dei Drowning Pool cambiano anche i cantanti e il modo di interpretare la musica: Dave Williams muore tragicamente nel 2002 e il rimpiazzo Jason Jones non è decisamente all'altezza. Poi è il turno dell'ottimo Ryan McCombs dei SOiL, la cui abilità dietro al microfono permette ai texani di sfornare due ottimi dischi quali "Full Circle" e l'omonimo "Drowning Pool".
McCombs però abbandona la nuova band in favore della vecchia e la scelta per il nuovo cantante ricade sul semisconosciuto Jasen Moreno, nessuna parentela col Chino dei Deftones.
E come accadde per McCombs, anche Moreno finisce per influenzare con la sua voce lo stile di questo nuovo "Resilience", che abbandona praticamente in toto gli stilemi classici del nu-metal per avvicinarsi in maniera decisa alla moda del momento, l'hardcore/metalcore, grazie proprio alla voce del buon Jasen, intensa e graffiante. I coretti del resto della band poi fanno il resto, rendendo l'album moderno e coinvolgente nonostante la netta virata stilistica.
Ed è proprio questa virata il crocevia per la valutazione di "Resilience": avessi dovuto recensire questo disco subito dopo il primo ascolto penso che ne avrei parlato molto più male e difficilmente avrebbe raggiunto la sufficienza, proprio perchè i Drowning Pool ai quali ero abituato io erano tutt'altra pasta, tutt'altro genere, sia quelli con Dave Williams sia i più recenti con Ryan McCombs.
Eppure..eppure funzionano anche così. Non so se è abilità quella di legarsi così tanto allo stile del vocalist del momento o mancanza di personalità, fatto sta che ogni singola canzone suona dannatamente catchy e si fa cantare con estremo piacere, cosa non da poco.

Insomma "Resilience" dei Drowning Pool si dimostra un album solido e quadrato, ennesimo episodio riuscito di una band che con lo scorrere del tempo e delle mode è riuscita a tenere adeguatamente il passo, mantenendo un livello qualitativo decisamente buono. E speriamo per CJ Pierce e soci che Moreno sia l'ultimo..

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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