In giro da circa 15 anni gli austriaci Pungent Stench non hanno bisogno di presentazioni, il loro humor nero è proverbiale. Tuttavia in questo nuovo “Ampeuty”, pur restando fedeli al loro trademark lirico, seguono strade nuove che abbandonano certa malsanità del primitivo death metal cui ci avevano abituati e, con molta scioltezza devo dire, si danno ad un misto di death’n’roll e stoner rock con tanto di assoli settantiani e riffs grassi, con songs spesso molto lunghe che hanno un che di acido e corrosivo nel loro incedere minaccioso e mellifluo.
Non sono molto sicuro di questo cambio di direzione della band, ma se devo essere onesto non è malaccio, anzi. Non manca la potenza né la voglia di fare del sano headbangin’, ciò che manca è forse l’abitudine che avevamo fatto a dischi come “Club Mondo Bizarre For Members Only” e “Been Caught Buttering”. In questi casi però quando il risultato è comunque buono e soprattutto lascia intravedere sprazzi di future ed eccitanti evoluzioni, allora si può anche accettare la mutazione.
Pezzi come l’iniziale “Lynndie “She-Wolf Of Abu Ghraib” (dedicato alla puttanella soldato americana che si faceva fotografare con i prigionieri iracheni al guinzaglio), “Apotemnophiliac” e “Same Shit – Different Assholes” faranno la gioia tanto dei nuovi quanto dei vecchi fans.
In definitiva un disco da provare per vedere l’effetto che fa. Siete pronti?
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