Copertina 3

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2013
Durata:35 min.
Etichetta:Hell headbangers Records

Tracklist

  1. NOCTURNAL INQUISITION
  2. THE EVIL WITHIN
  3. MASTER OF THE DARK
  4. DOMINION OF LOST SOULS
  5. THE BEAST OF THE ABYSS
  6. I DIE FOR HELL
  7. CROWN OF THE FALLEN
  8. MISTRESS OF BLOOD AND FIRE

Line up

  • Blood : bass
  • Funeral Grave : guitars, vocals

Voto medio utenti

Continua imperterrita la carriera dei Gravewurm, che a dispetto di un moniker tedescheggiante, provengono dalla Pennsylvania (attualmente però risiedono in Virginia) e che con il presente “Infernal Minions” giungono addirittura al loro nono studio album. Sull’attitudine e sulla credibilità del gruppo non c’è niente da dire, parliamo di una band che è in giro dal 1990, ma non possiamo non sottolineare come l’album sia a dir poco mediocre. Va bene riprendere i tempi andati e rimanere fedeli alle proprie origini e andare a scomodare possibili illustri paragoni con Hellhammer , Celtic Frost e padri fondatori vari, ma normalmente ci si riferisce al passato in quanto a ispirazione e feeling, non è possibile nel 2013 proporre un album così retrò anche nei suoni e nella produzione. Gli otto pezzi che compongono questa “pietra miliare” si assomigliano un po’ tutti , basandosi essenzialmente su una sezione ritmica basilare e limitata al punto tale che sembra di trovarsi di fronte ad un gruppetto alla prima prova che si ritrova in saletta per omaggiare i propri idoli. Dall’iniziale “Nocturnal Inquisition” (che mi ha ricordato molto i Marduk del periodo “Dark Endless” ) fino alla sesta traccia “I Die For Hell” , si può tranquillamente saltare a caso e quasi non ci si accorgerà che si è cambiato pezzo, grazie, o meglio a causa, di questa produzione eccessivamente low-fi, che appiattisce ancor di più una proposta di per se già altamente insufficiente. Si salvano dal marasma generale “Crown Of The Fallen” , dove la band “sperimenta” qualcosa di un pochino diverso con una leggerissima variazione in slow tempo sulle andature normali. Miglior pezzo dell’album senz’altro la conclusiva “Mistress Of blood And Fire” dove i Gravewurm mettono da parte il loro istinto e la latitante ispirazione personale per lasciarsi guidare dal fantasma dei primi Ophtalamia e confezionare così qualcosa che vale veramente la pena di ascoltare…Album inutile per una band che merita l’oblio più profondo.

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