Partiamo con una premessa fondamentale al fine di ascoltare un album dei
TesseracT: ci vogliono concentrazione e ascolti multipli. La complessità del sound dei giovani inglesi infatti è tale per cui un solo ascolto distratto rischia di far bollare il disco come noioso e inutilmente prolisso.
Così non è.
"Altered State" prosegue in maniera eccelsa il discorso iniziato dagli inglesi con il disco d'esordio "One", datato 2011, arricchendo il proprio sound di ulteriori sfumature e dettagli "invisibili" all'orecchio distratto ma assolutamente presenti e distintivi. C'è forse meno metal rispetto al recente passato, meno matematica, ma ogni singola traccia del disco è decisamente pregna di argomenti intriganti e interessanti, sintomo che il vuoto lasciato dai due elementi sopracitati è stato riempito con altro, altro che si traduce in pathos, emotività, gusto e melodia.
E chi ha portato tutto questo? Sarà solo merito del nuovo vocalist
Ashe O'Hara? Chissà, fatto sta che Ashe è un cantante meraviglioso, padrone di un range decisamente ampio e di una voce ricca di colori e sfumature, fattori esaltati ed evidenziati anche dall'ottimo controcanto offerto dal chitarrista e fondatore
Amos Williams che, soprattutto nei ritornelli (sempre che di veri e propri ritornelli si possa parlare), arricchisce ancor di più delle linee vocali già di per sé interessantissime, il cui apice viene raggiunto su "
Nocturne", vero gioiello del disco.
Anche dal punto di vista dei testi abbiamo un netto miglioramento rispetto al passato, dovuto anche alla maggior complessità dell'opera: si tratta infatti di un disco diviso fondamentalmente in 4 "movimenti" a loro volta divisi in 2-3 canzoni l'uno, ognuno incentrato su una componente fondamentale della vita,
"Of Matter", "Of Mind", "Of Reality", "Of Energy".
Ed è anche questa struttura complessa e coesa che non ci si può limitare ad un ascolto singolo e distratto, proprio perchè è necessario seguire la successione delle canzoni e i cambiamenti di "stato" che intercorrono tra un movimento e il successivo, tra una canzone e l'altra.
L'abilità maggiore dei TesseracT, già subodorata su "One" ma palesata su questo "
Altered State", è proprio quella di far coesistere all'interno della stessa traccia momenti di stanca a momenti più sostenuti, senza che il tutto risulti eccessivamente rattoppato o slegato.
E se in tutto questo pensiamo che i
TesseracT sono solamente al secondo disco beh..non ci resta che sfregarci le mani e guardare al futuro con crescenti aspettative. Bollateli come "Prog", etichettateli come "Djent", fate un po' come vi pare: io nel frattempo mi limito a chiamarli "Fenomeni" e continuo ad ascoltarli a ruota..
Quoth the Raven, Nevermore..