Il tentativo dei canadesi Famous Underground è chiaro: prendere un genere semplice e tanto bello come l’hard rock e renderlo moderno.

Non che sia strettamente necessario farlo, ma alcuni ci provano.

Ora, c’è chi ci riesce con una facilità disarmante e ha il nome scolpito a caratteri cubitali nel mio cuore. C’è invece chi ci tenta senza troppo riuscirci e invece di farmi innamorare mi fa innervosire. Purtroppo, questi ragazzi rientrano nella seconda categoria.

Intendiamoci: disco ben fatto, ad uso e consumo di un pubblico probabilmente molto più giovane di me e attratto più dalla forma che dalla sostanza. Band di bellocci, sound ruffiano e produzione pompatissima. Riffoni e ritornelli da piacioni alternati a ballad scontate come il risultato di Spagna-Tahiti. Il tutto condito da una voce roca e sofferente, che non guasta mai.

Dopo diversi ascolti la sensazione è sempre quella di avere a che fare con qualcosa di costruito pezzo per pezzo a tavolino, fatto per piacere a tutti i costi. Mi dispiace, ma il rock and roll è altro, almeno per me.