Copertina 5,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2013
Durata:49 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. OVERLOAD
  2. CANCER DEMON
  3. TRAVELLER
  4. WINDOWS MAKER
  5. MAKE YOUR ENGINE SCREAM
  6. LEGEND MAN
  7. CARRY THE BLACK
  8. REV ON
  9. MONSOON
  10. THE MAN WHO WAS KING

Line up

  • Jørn Lande: vocals
  • Willy Bendiksen: drums
  • Bernt Jansen: bass
  • Trond Holter: guitars
  • Jimmy Iversen: guitars

Voto medio utenti

Partiamo con un concetto fondamentale, da tenere ben a mente durante tutto l'arco della recensione: Jorn Lande è uno dei miei cantanti preferiti di sempre, di quelli che stanno comodi comodi nella Top3. Voce strepitosa, interprete grandioso e frontman dall'elevato tasso di personalità e carisma.

Detto questo, da "Worldchanger" escluso in avanti non ha azzeccato un disco solista che sia uno, fatta forse eccezione per "The Gathering" del 2007.
Intendiamoci, non è che i dischi facciano schifo eh, lungi da me, ma gli album dello Jorn solista e della sua band (inutile fare nomi, cambiano praticamente ogni volta) sono tutti pressoché identici, con tutta una serie di canzoni che si susseguono pedissequamente senza lasciar traccia di sè, se non in 1 o 2 occasioni al massimo per puntata.
"Traveller", decimo studio album del combo guidato dal frontman norvegese, non fa eccezione: salvo giusto "Window Maker" (caruccio il gioco di parole) e l'oscura "Carry the Black", che con le sue atmosfere ectoplasmiche riesce quantomeno a farsi ricordare per qualche minuto dopo l'ascolto, oltre che la semi-conclusiva "Monsoon", che in quanto cover dei Tokyo Hotel si rivela decisamente estemporanea rispetto al piattume che caratterizza il resto del disco. Ok, la parte sulla cover dei Tokyo Hotel non è vera, il resto si.
E parlando di resto, quello dell'album è tutto un trenino di canzoni schematiche e prevedibili, nel solito hard rock/AOR ormai caro al buon Jorn, che ha ormai dimenticato da tempo il prog degli Ark o il power dei primi Masterplan, preferendo arenarsi su lidi ormai stantii e ritriti.

Potrei dire la solita frase di circostanza "un album per soli appassionati", ma siccome io sono il primo di essi vi dico che è un album che finisce con l'annoiare persino noi. Da ascoltare una volta e niente più, giusto per apprezzare al solito la voce eccelsa di Jorn, ma sicuramente non vale il prezzo dell'acquisto.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 22 giu 2013 alle 20:36

Nel lontano 200? ho speso una barca di soldi per andare a Milano a vedere dal vivo i Masterplan dopo l'uscita del loro 2° album... da tale giorno io odio Jorn Lande! Un concerto talmente penoso (solo da parte sua) che l'avrei preso a calci!

Inserito il 21 giu 2013 alle 16:39

100 presenti? guarda che per roma è un successone, udo 30 persone, the crown 15, gotthard zero prevendita... :D Ah... beh, ultimamente anche io ne vedo pochi di concerti, quindi mi stai dicendo che la situazione è ulteriormente peggiorata da qualche anno a questa parte... :-( Comunque forse ho anche esagerato con le 100 presenze... Il concerto dei Saxon dell'altra sera dunque è stato un successone! L'Orion alla fine si è riempito per metà. Non saprei quantificare, ma c'è stato un discreto afflusso di pubblico, peraltro molto partecipe!

Inserito il 21 giu 2013 alle 15:22

100 presenti? guarda che per roma è un successone, udo 30 persone, the crown 15, gotthard zero prevendita... :D

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