Mi sembra già di sentirvi: "
Top Album sta robaccia metalcore? Ignoranti!" "Ma come si fa a dare 8.5 a un disco così? Mah!" e simili. Magari senza neanche aver dato un ascolto completo al disco in questione. Magari senza aver ragionato un attimo su un concetto semplice semplice: per il genere proposto, ovvero il tanto in voga death melodico misto a metalcore misto a che diamine volete voi, "The Wakening" dei Damnation Plan è un album TOP.
Esaurita questa premessa vagamente e volutamente polemica, passiamo alle cose serie: chi sono i
Damnation Plan? Sono un gruppo finlandese nato nel 2004 ma che, per un motivo o per l'altro, ha dovuto attendere ben 10 anni e le attenzioni della nostrana Coroner Records (inciso, ultimamente i ragazzi piemontesi stanno tirando fuori dei gruppi clamorosi, complimenti) per pubblicare il proprio esordio sulla lunga distanza, dopo un demo auto-prodotto del 2007.
E "
The Wakening" è decisamente uno di quelli che oseremmo definire (e definiamo) un esordio col botto, sotto ogni punto di vista. A partire dalla cristallina produzione e dal mixaggio di marca svedese targato Dan Swanö (ormai una vera sicurezza nell'ambito), passando per la bellissima e azzeccatissima copertina e arrivando al lato musicale, ogni aspetto del primo album dei finlandesi è curato al minimo dettaglio.
Si parte con un "
Intro" di chiaro taglio cinematografico salvo poi entrare subito nel vivo dell'azione con l'ottima "
The Unknown Presence", che ci permette di intercettare fin da subito le coordinate musicali dei finlandesi, che nel loro melodic death incrociano più volte le strade coi vicini di casa svedesi Soilwork, proponendo un mix tra violenza e melodia sia dal punto di vista musicale sia da quello vocale, con la perfetta alternanza tra le clean vocals del vocalist di origini pakistane
Asim Searah e quelle aggressive e in growl dell'ottimo, davvero ottimo
Tommy Tuovinen.
La successiva "
Blindsighted" segue pedissequamente gli stilemi dettati dall'opener, venendo peraltro scelta anche come primo singolo tratto dal disco, il cui video è visibile in coda alla recensione. L'omonima
"The Wakening" è forse la canzone più ruffiana (ma a mio parere più bella) del lotto, con un ritornello in clean di quelli che entrano in testa e ci rimangono per ore. Ruffiana si ma nel modo giusto, anche perchè la melodia è si preponderante ma l'aggressività di base non viene mai persa.
Aggressività che comunque pervade praticamente ognuna delle 9 canzoni presenti nel disco; l'unico momento di relax da parte dei finnici ci viene offerto su "
Ashes", terzultima traccia e secondo singolo scelto per rappresentare l'album, brano soft sul quale è Asim a farla da padrone, lasciando a Tommy il compito di stappare le birre.
Ma non preoccupatevi perchè il resto del disco è sempre una bordata deathcore dietro l'altra, dal trittico centrale
"Edge of Machinery" - "Crimson Skies" - "Walk of Illusion", nel quale "Crimson Skies" fa senza dubbio la parte del leone, al binomio finale composto da "
Resurrected" e
"Grand World Anthem", quest'ultima vera e propria suite conclusiva e summa del lavoro dei finlandesi.
"The Wakening" si rivela quindi, ad ora, l'album melodic death/deathcore/metalcore/blablabla dell'anno, scalzando in questo senso Soilwork, Killswitch Engage e compagnia cantante. Spazio al nuovo che avanza? Se il nuovo ha le qualità dei Damnation Plan, sia lode al nuovo!
Quoth the Raven, Nevermore..