Dopo tre album ed un minicd tornano più agguerriti che mai gli Impious, al quarto disco, il primo per Metal Blade. La band svedese ha sempre suonato a rotta di collo, con songs spaccaossa, sempre poste a metà strada tra death e thrash metal, di matrice furibonda ed estremamente aggressiva.
Questo “Hellucination” non è da meno e devo dire che rispetto al precedente “The Killer” è stata incrementata ulteriormente l’intensità delle songs, che adesso sfiora il cardiopalma.
Songs come “Inject”, “Wicked Saints” o “Toxic Paranoia” si candidano a colonna sonora di un qualsivoglia massacro. Nei 39 minuti di questo disco praticamente la band non toglie mai il piede dall’acceleratore, se non nella conclusiva “Suicide Park” che è molto più cadenzata e lascia intravedere atmosfere leggermente doomy.
Inutile dirvi che, nonostante questo disco spacchi il culo dall’inizio alla fine, dopo un po’ il tutto viene a noia tremendamente, ed ascoltare “Hellucination” tutto d’un fiato è un’impresa per cuori coraggiosi.
Son passati 18 anni da “Reign In Blood”, qualcuno avvisi gli Impious che anche gli Slayer hanno abbandonato la puerile sfida di dimostrarsi la band più cattiva del pianeta. Un disco formalmente ineccepibile ma che durerà al massimo esattamente due ascolti nel vostro lettore (ammesso che riusciate ad arrivare alla fine), prima di andare a prendere polvere in cantina. Se potete evitatelo.